Il Castello di Paratico

Ritratto di mavi

Di proprietà privata e parzialmente  diroccato fino a poco tempo fa, è stato  recentemente ricostruito con un ottimo risultato. Situato su un' altura visibile dal  lago  e dalla Valcalepio, avrebbe ospitato Dante Alighieri nel 1311 cui la leggenda attribuisce l'ispirazione, proprio lì, dei gironi danteschi dalla visione del paesaggio a gradoni coltivato a vite sotto il castello. Costruito dai Lantieri nel  XIII  secolo sulle rovine di un maniero più antico, si caratterizza per una torre di 4 piani che fungeva da residenza, addossata al lato nord della cinta di sagoma irregolarmente rettangolare insieme ad un fabbricato rettangolare più basso, a due piani e posteriore  alla torre. Essa, di pianta quadrata di 10 metri di lato, raggiunge 15 metri di altezza: al piano terra due porte d'ingresso con una finestra quadrata sovrastante tra le due ed una feritoia sul lato opposto. Al primo piano due aperture sul lato sud di notevoli dimensioni, forse due porte servite da un ballatoio ligneo esterno, con due finestre sul lato nord ed una terza al centro con un balconcino esterno. Al secondo piano  analogo schema di aperture, però qui con le finestre sul lato sud. L'ultimo piano è caratterizzato da grandi merloni che forse in passato definivano due larghe aperture rettangolari per lato, con un tetto sovrastante a quattro falde, analogo alla copertura  della sottostante e vicina torre Lantieri. Il piano terra era probabilmente coperto da una volta a botte traforata da una botola per isolarlo, pur collegandolo, dai piani sovrastanti, ai quali si accedeva attraverso una scala esterna: l'altezza di ogni piano  era di circa 4,5 metri. Un documento del 1279 riporta anche la presenza di un fossato attorno alle mura.  Alla fine del XV secolo il castello era ancora abitato dai diversi membri della famiglia Lantieri, ma  al passaggio dei Lanzichenecchi nel 1521 il castello risultava indifeso ed abbandonato. Sull'altura ad est  in  località Vanzago, sulla vecchia strada per Capriolo, c'era un altro castello del XIII secolo, in seguito trasformato in convento e nel 1850 in ospedale: ora è un fabbricato con bassi edifici attorno a due corti rustiche. Le colline circostanti a sud ospitano le cave di “pietra di Sarnico”, appartenute fin dal 1297 ai Lantieri: da tutto quanto sopra  appare evidente l'importanza della famiglia, ghibellina, con legami di parentela coi Federici di Valcamonica, con gli Oldofredi di Iseo  e forse con i Calepio, con i Comisano e con i Mozzi di Bergamo.

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