Un salvavita al centro diurno anziani di S. Pancrazio

Raccolta la richieta del presidente Micheloni di un defibrillatore
Ritratto di Massimiliano Magli

Quando un anno fa Aldo Micheloni iniziò a guidare il Centro Diurno Anziani della nostra città, fece subito presente che una delle sue priorità era di avere un defibrillatore attivo nella struttura.  
«Serve un defibrillatore», furono le sue prime parole da presidente dell’Associazione Pensionati. 
Il suo appello è stato colto nel giro di pochi mesi. A S. Pancrazio, grazie a due imprenditori, nel mese scorso è arrivato al Centro il nuovo defibrillatore. 
Le due imprese che hanno aderito al grido di aiuto lanciato dal presidente Micheloni sono di S. Pancrazio: si tratta della Edil Garos di Valter Vezzoli e della R.C. di Pierangelo Castellini, toccato in prima persona da un dramma che forse si sarebbe potuto evitare grazie all’uso di un defibrillatore, la scomparsa del padre quattro di anni fa. 
Il presidente Aldo Micheloni ci ha spiegato l’importanza della presenza di un defibrillatore nel Centro Diurno Anziani, partendo dal corso a cui hanno aderito 30 volontari per poterlo usare.  
Come mai siete arrivati alla decisione di dotarvi di un defibrillatore? 
«Da quando è stato formato il nuovo Consiglio, uno degli obbiettivi era quello di dare importanza ad ogni  associato. 
Abbiamo fatto dei corsi per volontari e hanno aderito trenta persone. 
Era importantissimo partecipare per avere le prime nozioni per intervenire in caso di bisogno. L’importante è di avere le prime nozioni, sapere quali sono i primi passi da compiere per aiutare chi sta male. 
Bisogna anche dire che Santino Cossandi, il responsabile della gestione del bar del circolo, si è impegnato e ha trovato nella Lineaconfort Medicali un sostegno notevole. 
Questa ditta ha trovato gli sponsor e il defibrillatore è stato installato a S. Pancrazio. 
Ora puntiamo ad un secondo defibrillatore da posizionare a Palazzolo il più presto possibile. 
Perché è utile in un centro di anziani, ma offre anche la possibilità ad altri di un primo intervento in caso di bisogno. Il defibrillatore fa tutto da solo, una volta che viene aperto dice come si può usare. 
La prima cosa da fare è di accertare se il paziente respira o meno; poi bisogna chiamare subito il 112».
Questo strumento, quanto funziona? 
«Prima di tutto si è pensato che fosse importante metterlo a disposizione di tutti. 
Lo si può usare in base agli orari di apertura del centro diurno».
Sono già stati installati una quarantina di strumenti salvavita tra la Lombardia e l’Emilia Romagna e hanno dato un importante contributo per salvare diverse persone. Il costo del defibrillatore è di mille euro. 

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