I malati oncologici chiedono più rispetto

Buongiorno, vi scrivo per segnalare una manchevolezza presso il CUP dell'ospedale di Chiari.
Sono una paziente oncologica e spesso, vedasi il Laboratorio di analisi cliniche dell'Ospedale in questione, ho l'opportunità di accedere a una corsia privilegiata con la prenotazione prioritaria.
Questa mi sembra una forma di tutela sociale doverosa verso pazienti che vivono una situazione di disagio fisico e morale legato agli effetti collaterali della chemioterapia, alla difficoltà di stare in piedi dalla mezz’ora a diverse ore presso uno sportello, o in una sala senza posti a sedere, con tutti i rischi legati al contagio con eventuali batteri e virus.
Al CUP dell’ospedale di Chiari non è assolutamente prevista questa attenzione, e oggi davanti a una sala gremita di pazienti in attesa, avevo davanti 22 persone e nemmeno posto a sedere.
Sono stata costretta a rinunciare a effettuare le mie prenotazioni e tornare a casa.
In un paese civile questo mi sembra offensivo e mortificante verso tutti quei malati come me che vivono da soli e non hanno alcuna opportunità di accedere a una rete di protezione sociale.
Mi chiedo se non fosse utile attivare anche presso il CUP come al Laboratorio prelievi, dove peraltro sono assai gentili e disponibili, un servizio urgente o prioritario.
Il mio disagio è il disagio di centinaia di pazienti, i quali spesso a causa della difficoltà della lingua, mi riferisco ai numerosi pazienti stranieri, non denunciano il disagio. In attesa di un vostro cortese riscontro porgo cordiali saluti e auguro buona giornata.
Distinti saluti
Aurora