Gioco, partita, incontro: la coda a Wimbledon

Parte 1: come funziona
Ritratto di roberto parolari

Giornata storica per l'Italia, Jannik Sinner ha vinto il torneo di Wimbledon. E' il primo italiano a vincere a Church Road in 138 edizioni del torneo londinese. A Londra era presente Marina Cadei, la nostra corrispondente da Wimbledon, che, lo diciamo con un sorriso, ha portato fortuna al nostro campione. In questo articolo Marina Cadei ci racconta come si vive e si entra al torneo di Wimbledon, unanimamente riconosciuto come il torneo di tennis più prestigioso del mondo. 

Poche sono le certezze nella vita, una di queste è la coda per entrare a Wimbledon. 
A mio parere Wimbledon, il torneo di tennis più prestigioso al mondo, il trofeo degli Slam più ambito e il club più curato della storia dell’umanità (circa 50.000 vasi di fiori vengono piantati ogni anno), è al passo con i tempi e negli anni è cambiato quanto basta per ritenersi a pieno titolo nel ventunesimo secolo. 
Il Campo Centrale e il Campo N.1 possono essere coperti in caso di pioggia, i pagamenti in contanti sono stati aboliti anche per l’umile ma gustosissimo cestino di fragole con la crema e l’intelligenza artificiale da quest’anno ha sostituito i giudici di linea snellendo le procedure di accertamento del punto ed eliminando le sceneggiate alla McEnroe (quelle originali erano sicuramente divertenti).
Una cosa è rimasta immutabile: la meravigliosa e democraticamente perfetta esperienza della coda per entrare. 
Grazie a Dio non esiste il click day, ossia quel momento atroce in cui si apre online la possibilità di comprare i biglietti e a causa del traffico pesante il sito crolla in cinque minuti. Queste follie le lasciamo ai promotori dei concerti e alla pubblica amministrazione italiana…
I modi per entrare a Wimbledon sono semplici e ben definiti: un numero di biglietti giornalieri per il Centrale e i primi 3 campi sono allocati attraverso una lotteria che si svolge tra agosto e settembre dell’anno prima, ci si iscrive online (una sola sottoscrizione per ogni indirizzo civico) e si attende di sapere se la fortuna ci è vicina. Molti anni fa vincemmo l’opportunità di comprare due biglietti per la semi finale femminile, grazie mille! 
Un’altra percentuale di biglietti appartiene agli sponsor del torneo che li distribuisce a chi desidera, solitamente gli invitati degli sponsor si riconoscono da lontano perché invece delle scarpe da tennis portano i tacchi, la giacca e qualcuno pure la cravatta e si aggirano con la coppa di champagne in mano. Ci sono poi dei pacchetti “hospitality” che costano nell’ordine delle migliaia di sterline e offrono il servizio completo dall’albergo alla limousine che porta al civico SW19. Una piccola percentuale di biglietti viene inoltre distribuita alle scuole e ai club di tennis locali che ne fanno richiesta. 
Per tutti gli altri desiderosi di vedere del tennis ad altissimo livello, circa 12.000 persone al giorno, c’è la coda.
Per qualcuno la coda comincia la sera prima, con la tenda da campeggio montata a Wimbledon Park al freddo, sotto la pioggia o a 30 gradi come quest’anno perché chi prima arriva meglio alloggia. O meglio, quando ci si mette in coda si riceve una Q Card con un numero che indica il posizionamento nella coda. I primi 500 possono prendere i biglietti per il Centrale, i seguenti 500 per il Campo N.1 e i seguenti 300 per il N. 2, questi biglietti danno comunque la possibilità di
accedere anche ai campi laterali. Tutti gli altri avranno la possibilità di comprare il biglietto giornaliero per tutti i campi laterali dal N. 3 al N.18 inclusa la collinetta (Henman Hill in passato, oggi Murray Mound) da cui godersi le partite del Centrale sull’enorme schermo montato sulla parete esterna del Campo N. 1. La coda non può essere abbandonata per più di trenta minuti, niente furbate all’italiana, arrivo all’alba, prendo la Q Card e me ne vado in giro per Londra mentre gli altri affrontano stoicamente il meteo inglese. I volontari onorari, solitamente pensionati e appassionati, facilitano le operazioni e si assicurano che le regole vengano rispettate. Si resta in coda per ore ma lo sforzo è reso quasi impercettibile dall’atmosfera frizzante e ludica che potrete apprezzare vicariamente attraverso le mie esperienze passate (mi metto in coda ogni anno dal 2005) e quella recente del torneo di Wimbledon 2025 raccontate nell’uscita di agosto.

 

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