Venerdì 29 novembre torna “Manerbio Psiche”

L'incontro ospitato presso il Teatro Memo Bortolozzi
Ritratto di roberto parolari

Nel contesto dell’ormai consolidato ed apprezzato progetto “Manerbio Psiche”, la sera di venerdì 29 novembre alle ore 20,30, il teatro “Memo Bortolozzi”, ospiterà un incontro che sarà dedicato ad un argomento impegnativo come il suicidio. 
L’Amministrazione Comunale manerbiese, nell’ottica di fornire informazioni e conoscenze utili in una materia tanto difficile, ha scelto di affrontare con delicatezza e coraggio un tema così denso di 
drammi. 
Il suicidio è un gesto estremo che rivela una sofferenza che è diventata insopportabile. Oggi è considerato una delle tre principali cause di morte fra gli individui di età compresa fra i 15 e i 44 anni, in entrambi i generi. Nonostante il tasso di suicidi sia sempre stato più alto fra gli uomini anziani, le percentuali sono cresciute notevolmente tra i giovani. 
Questi gesti estremi, purtroppo, negli ultimi anni hanno subito un incremento che pone domande impossibili da evitare anche a tutta la nostra società attuale. 
“A livello operativo – è la riflessione dell’assessore ai servizi sociali Marilena Guindani - si può notare che le strategie che puntano a ridurre l’accesso ai metodi più comuni usati da chi tenta il suicidio si sono rivelate piuttosto efficaci. Servono, comunque, approcci innovativi alla questione, in grado di coinvolgere diversi livelli di intervento e di attività, dall’educazione al mondo del lavoro, dalla politica ai mezzi di comunicazione, passando attraverso altri fattori determinanti come la polizia, la giustizia e i valori. Bisogna considerare, d’altra parte, che in gran parte del mondo la  prevenzione del suicidio non è stata ancora presa in considerazione in modo adeguato, perché, in fondo, non viene percepito come un problema di salute pubblica e perché in molte realtà, purtroppo, rappresenta tuttora un tabù. L’insieme di tutte queste considerazioni ha spinto il Comune di Manerbio a prendere l’iniziativa di parlare e di analizzare la dolorosa questione del suicidio, affrontando la tematica in modo concreto e partecipativo, con il necessario approccio solidale ad un tema di così grande dolore”. 
Un obiettivo che verrà portato avanti nell’incontro di venerdì 29 novembre al teatro “Memo Bortolozzi”, grazie anche a relatori qualificati come il dottor Paolo Mombelli, psichiatra e psicoterapeuta analitico junghiano, il dottor Fabrizio Bonera, medico di medicina generale dell’ASST Garda, e la dottoressa Monica Lazzaroni, magistrato. 
Il tutto per una serata che non solo saprà offrire significativi motivi di interesse (compresi dati e analisi della grave problematica), ma cercherà di offrire un approccio concreto e solidaristico alla delicata tematica proposta. 
L’interessante incontro sarà aperto a tutti e sarà moderato dalla giornalista Marianna Baldo.

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