Mondo animale: vivere con un filo d'aria

I rischi legati alla Sindrome Ostruttiva dei cani Brachicefali (BAOS)
Ritratto di Benedetta Mora

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla diffusione esponenziale di alcune razze canine che dal punto di vista medico ci sentiamo di definire a volte “problematiche”. Tra queste le razze dette “brachicefale”, ossia, informalmente, tutte le razze con il muso schiacciato, quali Carlino, Bulldog Inglese, Bouledogue Francais, Pechinese, Shih Tzu, Boston Terrier, etc.
Queste sono predisposte ad alcune malformazioni anatomiche, a carico delle prime vie respiratorie, che possono mettere in serio pericolo la vita dei nostri amici a quatto zampe.

Tra le più comuni ci sono la stenosi delle narici, il palato molle troppo esuberante, la lingua che può presentare un volume notevole, pliche della mucosa orale in rilievo e dimensione della trachea troppo ridotta. Tutti questi elementi, a volte presenti tutti insieme, contribuiscono a formare la BAOS. Dobbiamo ricordare, a questo punto, che il cane ha una delicata termoregolazione e che in caso di surriscaldamento disperde calore attraverso l’iperventilazione, non essendo provvisto di ghiandole sudoripare e non potendosi “togliere il cappotto". Spesso abbiamo visto i nostri cani ansimare velocemente ed esporre la lingua al flusso d’aria, usandola come un radiatore nel tentativo di disperdere calore. Va da sé che, se la colonna d’aria, che attraversa le prime vie aeree, non è sufficientemente voluminosa, oltre alla ridotta ossigenazione avremo una inefficace dispersione di calore con un conseguente “colpo di calore”. Questo evento può essere a volte fatale. È importante essere consapevoli che non esistono cani brachicefali con vie respiratorie normali… La riluttanza al movimento e al gioco, la facilità ad affaticarsi, il respiro affannoso e russante, il peggioramento della respirazione in ogni situazione di stress, le crisi di affanno respiratorio di fronte alla minima difficoltà, la rapida comparsa di cianosi sotto sforzo o, peggio, le sincopi, devono essere considerati tutti campanelli d’allarme per sospettare un problema ostruttivo a carico delle prima vie aeree che necessita di un approfondimento diagnostico urgente. Tanti proprietari considerano “normali” i propri animali per diversi anni, ricorrendo alla visita solo con l’aggravarsi delle difficoltà respiratorie o quando i rumori respiratori diventano insopportabili. La visita in età precoce, già a partire dai 5 o 6 mesi di età, è fondamentale per valutare la presenza di segni riconducibili a una iniziale Sindrome Ostruttiva. La diagnosi precoce, oltre a permette di rallentare l’evoluzione della malattia, è la premessa essenziale per far ritrovare una qualità di vita migliore al nostro animale. Dopo la visita, la conferma del sospetto clinico prevede l’esame radiografico e l’esame endoscopico delle prime vie aeree. Queste semplici indagini diagnostiche permettono di valutare con precisione la severità della malattia e l’eventuale tipologia di trattamento chirurgico. Una volta stabilito l’entità della BAOS si provvede a pianificare la terapia. Si può attuare una Rinoplastica in modo da garantire un flusso d’aria corretto attraverso le narici, ricordiamo che il cane respira, in condizioni normali, a bocca chiusa. La stafilectomia o correzione del palato molle esuberante viene seguita utilizzando il laser chirurgico o la cauterizzazione a bassa frequenza, che ha il vantaggio di tagliare e coagulare nello stesso tempo. Questo significa accorciare la durata dell’intervento chirurgico, azzerare il rischio di sanguinamento intra e post-operatorio e abbreviare i tempi di cicatrizzazione. La stafiloplastica, la rinoplastica, e la sacculectomia sono tra le procedure più comunemente utilizzate per il trattamento della BAOS nei cani brachicefali. Garantiscono un eccezionale miglioramento della qualità della vita dell’animale, e scongiurano eventi drammatici come colpi di calore e sincopi. Purtroppo non sempre silenziano completamente la respirazione rumorosa dei brachicefali. Il consiglio che sentiamo quindi di dare, a chiunque abbia un brachicefalo o sia intenzionato ad acquistarlo, è di rivolgersi al veterinario di famiglia e prevedere già in età precoce una visita clinica mirata ad indagare la possibile BAOS.

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