Mercato libero e libera fede

Ritratto di Redazione

Ci si chiede da molto tempo del degrado morale ed economico del Paese Italia, e perciò stesso anche delle Comunità che compongono il nostro Paese.
A mio avviso si può in parte trovare nella “Lettera firmata” inviata a un periodico locale, in polemica con Legambiente e inerente al ventilato Supermercato a Covelo e che termina con il parcheggio sotto l’Oratorio. Primo fatto: «i soggetti attuatori», come si autodefiniscono, per l’importanza dei temi trattati avrebbero il dovere di dichiararsi con nome e cognome, anche se chi volesse sapere chi sono, come da regolamento, può rivolgersi al responsabile del mensile, ma cosi almeno momentaneamente si nasconde la faccia.    
L’eventuale nuovo supermercato è per fare concorrenza al già esistente Zerbimarrk (nominato nella lettera) e provocherà la chiusura di altri commerci nel paese di Iseo e non che, come si dichiara riferendosi a Pilzone, serve per «occasioni di incontro e di interscambio, accorciando le distanze fra concittadini appartenenti alla stessa comunità». Ma queste sono pensieri economici dei soggetti attuatori che stanno nelle libere leggi del mercato che campa chi campa. Nel frattempo, Capriolo, per esempio, ha il centro svuotato da che hanno aperto supermercati alla sua periferia.
Ciò che sorprende, e non poco al sottoscritto, è che parlano del «parcheggio dell’oratorio» che «porterebbe vantaggi ai residenti e alle attività commerciali» e lo esprimono con la sicumera di chi dimentica che l’area interessata è della Parrocchia (la quale dovrebbe aver definitivamente accantonato l’attuazione), e che cosi facendo i soggetti considerano la Parrocchia alla stessa stregua di un ente commerciale come altri, che dovrebbe innanzitutto prestare attenzione primariamente all’aspetto economico, e non al « Tu sei Pietro e su questa Pietra edificherò la mia Chiesa» e quindi entità morale e non economica- «la Chiesa non sia una ong». Questi cittadini sono cosi prostrati all’economia da aver semplicemente dimenticato il Vangelo, la sua dignità, il suo valore morale, sempre ché ne sappiano qualcosa. Ma sorprende forse ancor più i responsabili della stessa Parrocchia che su questo punto tacciono. Sorprende pure che cristiani di forma e di fatto presenti alla vita e alle funzioni della Chiesa non esprimano il minimo dubbio sul concetto. La libertà di pensiero in certi casi è impagabile o insopportabile, e restare nell’incertezza potrebbe risultare incerta la fede. . 
Mt, (21, 12) «Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano» (23, 17) «cos’è più grande: l’oro, o il tempio che rende sacro l’oro» (23, 25) «Guai a voi, ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno siete pieni di avidità e d’intemperanza». Questo è punto del degrado del Paese e della Comunità. 

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