"Trocoi", bandiera e pallone di calcio

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Ritratto di Redazione

Questa fotografia di gruppo, scattata all'Oratorio Salesiano, fissa nella memoria dei lettori  i volti di ragazzi di Iseo, presenti negli  anni 1920 -'30 con i loro Sacerdoti.E' difficile individuare nel gruppo fisionomie riconoscibili di  giovani iseani di allora, da poter indicare con nome o cognome. Al cronista interessano però alcune considerazioni sull'ambiente di quel tempo, raccontato e descritto con verità dall'obiettivo della macchina professionale del fotografo.
Il gruppo è raccolto nel cortile polivalente dell'oratorio, diviso allora in due parti da un vialetto di devozione e di invito ad una sosta in preghiera nella cappella di Maria Ausiliatrice, ricavata a contatto e con fondale a ridosso delle mura del castello, demolite poi nel 1950-'51.
Negli anni che hanno preceduto la seconda guerra mondiale quel percorso ribassato del cortile fu eliminato,lasciando un adeguato e livellato spazio  ai giochi dei ragazzi, sempre a quota più alta dell' attuale piano di calpestio. 
Quali le ulteriori curiosità da raccontare, oltre al dimesso abbigliamento dei fotografati?
Sicuramente richiama l'attenzione la bandiera con lo stemma di Iseo sovrastato da un'aquila e... il nome del fotografo,che immortalò ben cinque Sacerdoti educatori di quel periodo, seduti al centro del gruppo con una settantina di ragazzi iseani in posa.
Il nome è leggibile in basso a destra, nella cornice che circonda il quadretto da appendere in corridoio. Si legge : "fotografia LEIDI - ISEO".
A memoria d'uomo, nessuno è stato in grado di ampliare notizie sull'artista.
Al contrario, il solito anziano fisionomista ha azzardato alcuni nomi dei presenti, senza dare certezze e  senza riconoscere il  ragazzo al centro, con un grosso pallone di cuoio stretto tra le due mani.
E' giusto citare tra i presenti il buon Don Vincenzo Madonna, con gli occhialini e lo sguardo rivolto al cielo, anziché all'obiettivo  e, subito dietro a salire, un ragazzo dei Turelli, il Ferretti e Ghitti, l'ultimo in alto a sinistra.
A terra, si può ammirare in primo piano... la suola di uno scarpone con i chiodi grappati, per salvare il legno e il  cuoio,che i nonni ricordano di avere calzato fino agli anni quaranta.
Lo scarpone era chiamato con il vocabolo dialettale in disuso "trocoi"... , ormai e per fortuna oggi dimenticato.

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