Cogeme, la fronda dei Comuni dice no al nuovo cda

"Assurdo devastare Cogeme per la politica"
Ritratto di Massimiliano Magli

Cogeme, lo sdegno di alcuni Comuni per l'ennesimo cambio di Cda.
«Non si può devastare un patrimonio pubblico per la politica. Se mesi fa aveva senso per le tre dimissioni in cda, ora è una vergogna aggiornare e demolire un cda perché a Torbole ha vinto la Lega Nord.
Suona così il messaggio inviato da molti comuni per l'azzeramento del Cda di Cogeme.

Di seguito la presa di posizione

Assemblea ordinaria di Cogeme S.p.a. del 8 Luglio 2016


Punto 1 ordine del giorno: revoca del Consiglio di amministrazione

INTERVENTO DEI SOCI CONTRARI ALLA PROPOSTA DI REVOCA DEL CONSIGLIO DI AMMNISTRAZIONE

I sottoscritti Comuni Azionisti, in riferimento all’odierna Assemblea, convocata su richiesta di n. 11 Comuni Azionisti portante al punto 1 dell’ordine del giorno la revoca del Consiglio di amministrazione della società,

premesso che
il 19 ottobre 2015, a conclusione di una lunga e complessa fase di confronto tra i principali Azionisti durata oltre tre mesi, veniva nominato un Consiglio di amministrazione con il voto favorevole del 80,465% del capitale;
a seguito delle dimissioni rese nel gennaio scorso da parte di tre dei suoi  membri, tutti indicati dagli Azionisti firmatari della richiesta di revoca,  il Consiglio di amministrazione è decaduto;
il successivo 5 febbraio, preso atto della spaccatura insorta nell’azionariato, un’aggregazione politicamente trasversale unita dall’intento di assicurare alla società una gestione competente ed indipendente con il voto favorevole del 50,451% del capitale ha nominato il Consiglio di amministrazione di cui oggi è in discussione la revoca;

considerato che
la richiesta di revoca del Consiglio di amministrazione di una qualunque S.p.A. rappresenta di per sé un fatto grave e straordinario, che quando interessa un’importante società pubblica come è Cogeme suscita scalpore nell’opinione pubblica e contribuisce ad alimentare nei cittadini il già diffuso sentimento di sfiducia nei confronti della gestione della cosa pubblica;
le ragioni di una siffatta proposta devono pertanto necessariamente rispondere a caratteristiche di oggettiva gravità ed urgenza per il perseguimento di interessi generali;
quanto precede risulta ancor più necessario se la revoca viene avanzata in una fase particolarmente delicata, come l’attuale, che vede Cogeme impegnata nel difficile percorso di perfezionamento dell’aggregazione tra LGH ed A2A a cui il Consiglio di amministrazione in carica ha dedicato molte delle sue energie;
il Consiglio di amministrazione in carica ha ben operato, in particolare dando corso all’operazione di aggregazione tra LGH ed A2A sulla base del parere positivo espresso dall’assemblea degli Azionisti di Cogeme in ben due distinte occasioni, il 17 dicembre 2015 e il 11 Gennaio 2016, in entrambi i casi con maggioranze intorno al 90% del capitale, comprendenti, tra l’altro, anche la maggior parte dei Comuni Azionisti che ora chiedono la revoca del Consiglio di amministrazione;
che non sono state rese note le ragioni che giustificano una proposta così grave e lacerante;

ritenuto invece che
la richiesta di revoca risponde esclusivamente agli interessi particolari degli Azionisti che la promuovono, i quali, sulla base dell’esito delle recenti elezioni, intendono senza indugio porre in essere una nuova azione di forza, dopo quella finita male delle dimissioni, nominando in questo modo il terzo Consiglio di amministrazione della società degli ultimi 9 mesi, in sfregio di ogni elementare regola di sana e prudente gestione aziendale;
l’intento reale che anima l’iniziativa è quello di poter gestire l’imminente partita delle nomine in seno all’aggregazione LGH-A2A nonchè le ingenti risorse che l’operazione porterà all’interno di Cogeme;
se attuata la revoca starà a significare che Cogeme è per alcuni importanti Azionisti sciaguratamente considerata non un’impresa da gestire in un’ottica di medio-lungo periodo ma un bonus a disposizione delle maggioranze che di volta in volta si costituiranno in funzione dei mutevoli esiti elettorali locali;
se attuata, inoltre, la revoca provocherà l’ulteriore ridimensionamento del ruolo e del prestigio di Cogeme, e quindi del Territorio che questa rappresenta, nel contesto di una LGH inserita nella cornice ben più ampia di A2A, aggravando così ulteriormente il declino intrapreso negli ultimi anni;
la pervicace insistenza con la quale i principali Azionisti della società continuano ad assumere iniziative, anche mediatiche, che dividono l’azionariato anziché unirlo intorno a programmi e piani per il futuro, rappresenta la definitiva abdicazione a quella che dovrebbe essere la funzione di leader  a loro assegnata dalle importanti quote di partecipazione possedute, cioè la capacità di costruire un ampio consenso;

ribadiscono e rinnovano
la loro incondizionata fiducia ed il pieno sostegno al Consiglio di amministrazione in carica, condividendone le scelte operative

e pertanto dichiarano
il loro voto contrario alla richiesta di revoca del Consiglio di amministrazione posto all’ordine del giorno.
Il tutto precisando che:
Qualora fosse attuata la revoca del Cda, essa sarebbe illegittima e costituirebbe a tutti gli effetti mero pretesto per conseguire uno scopo estraneo alla sua finalità tipica.
Pertanto tutti i soci che concorreranno ad esprimere il loro voto in tal senso, come autori della proposta o sostenitori della revoca, porranno in essere scientemente un atto in violazione della buona fede, giacchè l’adozione di una siffatta delibera sarebbe frutto di un accordo indirizzato a ledere i diritti degli altri soci per fini personali e comunque contrari agli obiettivi societari.
Il Cda in essere ha esclusivamente operato sulla base di indirizzo fornito dalla maggioranza pressochè unanime di tutti i soci e non sono venuti mai meno, in capo agli amministratori, quei requisiti di avvedutezza, capacità, diligenza professionale che debbono sempre contraddistinguere l’amministratore di una società .

Rovato, 08/07/2016

Gli Azionisti Comuni di
BERLINGO
CASTEGNATO
CASTREZZATO
ERBUSCO
LOGRATO
PADERNO FRANCIACORTA
PASSIRANO
RUDIANO
URAGO D’OGLIO

 

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