Confartigianato Brescia: un anno al fianco di chi produce

Massetti: "Tutto rincara per le imprese, la politica intervenga"
Ritratto di Benedetta Mora

Sono stati presentati i risultati, le azioni e l’attività sindacale di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale di un anno, il 2021 da poco concluso, caratterizzato dal recupero per l’economia e le imprese a valore artigiano e l’inizio di un 2022 dalle tante incognite e dai molti problemi per chi lavora e produce. L’incontro, che si è tenuto presso un cantiere a Brescia gestito dall’impresa Masala e coinvolto in lavori di ristrutturazione nella storica “Curt dei Pulì” di Corso Mameli, ha visto la partecipazione di Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia e vicepresidente vicario nazionale che ha presentato, insieme a Giuseppe Amici, vicesegretario generale di Confartigianato Brescia e Lombardia, gli ultimi dati e lo stato di salute delle imprese artigiane bresciane. Covid-19 ma anche campagna vaccinale, nuove sfide di mercato e nuove incognite legate al balzo impressionante dei costi energia, ritardi dell’approvvigionamento delle materie prime, incremento del fenomeno inflazionistico, opportunità del Pnrr, sono alcuni degli elementi che hanno caratterizzato il 2021 e l’inizio del 2022 e le azioni proattive intraprese dal Sistema Confartigianato in rappresentanza delle imprese. «Noi, voce degli artigiani. Però tutto rincara ed è sempre più complicato per le imprese. C’è bisogno che la politica, se è in grado, intervenga. A tener banco e preoccupare le imprese bresciane è la corsa folle dei prezzi di energia e gas, oltre alla scarsità e ai ritardi nell'approvvigionamento di materie prime. Condizioni che rischiano di essere la vera zavorra alla ripresa in corso. Inoltre, e non è un caso l’aver convocato l’incontro in un cantiere, il rischio che incombe per un comparto che vive un momento di grande fervore: l’edilizia. Preoccupa molto le nostre imprese artigiane il nodo della stretta sulla cessione del credito ed è per questo che abbiamo chiesto di prevedere modifiche e lo stralcio della norma per tutelare la filiera – testimonia il presidente Massetti che prosegue. In questi quasi due anni dall’inizio della pandemia non si sono arresi i nostri imprenditori. Hanno resistito confermando di essere la spina dorsale del nostro sistema economico. A smentire chi attribuisce all’eccesso di piccole imprese la debolezza e la bassa crescita dell’economia provvede l’analisi che dimostra quanto invece contribuiscono allo sviluppo del Paese, e della nostra regione, in termini di produttività, esportazioni, innovazione, occupazione, sostenibilità ambientale. Lavoriamo per costruire un contesto a misure di MPI, puntando su digitalizzazione, sviluppo delle competenze professionali, infrastrutture efficienti e transazione green, così da rafforzare il grado di fiducia delle imprese, per essere competitive nei mercati in costante evoluzione e continuare a crescere». All'attenzione della realtà di via Orzinuovi anche il problema del caro energia e delle bollette diventate sempre più insostenibili per le imprese. Da questo punto di vista, grazie al CEnPI, il gruppo di acquisto di Confartigianato, nel 2021 ha continuato a garantire un risparmio medio per associato di € 2.000 per il gas e di € 4.300 per l’energia mettendo finora al riparo le imprese aderenti dai rincari che sul mercato molte aziende stanno già subendo, con prezzi tripli o addirittura quadrupli rispetto a quelli garantiti da CEnPI e che hanno visto un’impennata a partire dagli ultimi mesi del 2021 che si riverserà nei prossimi mesi. Nell’intervento di Giuseppe Amici, invece, il focus sull’organizzazione di via Orzinuovi che per l’ennesimo anno conferma l’aumento degli associati: 15.158 (+2% su 2020). Confartigianato è presente sull’intero territorio provinciale grazie ai suoi 15 uffici di Mandamento dove operano 168 tra dipendenti e collaboratori. Confartigianato, la maggiore organizzazione di rappresentanza delle imprese artigiane bresciane rappresenta 30 categorie, promuove i valori dell’associazionismo attraverso la collaborazione, il dialogo, l’incontro e il confronto, assistendo gli imprenditori con un servizi di consulenza dedicati e strumenti in grado di favorire la crescita organizzativa, gestionale e di business. Diffusi infine gli ultimi dati disponibili sulle imprese bresciane – export, start up, previsioni di assunzione, difficoltà reperimento personale. L’export manifatturiero in provincia di Brescia nei primi nove mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo pre crisi, segna un +11,4%, dinamica più consistente di quella registrata a livello regionale, pari al +5,2%, che la posiziona terza nella classifica con le altre province lombarde. Soffermando l’attenzione sull’export di MPI si evince che per il nostro territorio l’ammontare delle vendite oltre confine di prodotti moda, legno, arredo, metalli, alimentari e altra manifattura, realizzati nei settori a maggior presenza di micro piccole realtà produttive, ha superano quello pre pandemia (I-III trimestre 2019) del +3,9% (dinamica > del +2,1% della media Lombardia) grazie al recupero delle esportazioni di prodotti alimentari (+13,0%), metalli (+7,6%) e mobili (+4,0%). Resta invece ancora preceduto da segno meno l’export dei prodotti moda made in provincia di Brescia (-11,3%). L’impulso alla crescita che ha caratterizzato per la maggior parte il 2021, nonostante la presenza di numerosi ostacoli, ha fatto sì che sia tornato a crescere il numero delle nuove iscrizioni di impresa, nel 2021 rispetto al 2020, permettendo la continuità della rigenerazione del tessuto produttivo imprenditoriale del nostro territorio. Nel dettaglio i settori dove il numero di start up 2021 raggiunge e supera quello registrato nell’anno pre crisi (2019) sono: Costruzioni (+195 iscrizioni nel 2021 rispetto al 2019), Attività professionali, scientifiche e tecniche (+73), Attività finanziarie e assicurative (+62), Attività immobiliari (+19), Trasporto e magazzinaggio (+6).


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

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