Eseb: servono tecnici specializzati per le costruzioni
“Oggi la sfida è formare tecnici specializzati per il settore edile. I ragazzi devono padroneggiare le nuove tecnologie - stampanti 3D, laser scanner, droni, sistemi robotici, intelligenza artificiale e pacchetto Bim - per rispondere alle esigenze dettate dal nuovo Codice dei Contratti pubblici e alla digitalizzazione delle commesse”. Con questa premessa il presidente Paolo Bettoni, alla guida dell’Ente sistema edilizia Brescia (che fa capo alla Scuola edile), ha rimarcato la necessità di inserire nel comparto delle costruzioni manodopera preparata, capace di sfruttare al meglio le nuove tecnologie, passando in rassegna le iniziative e i servizi erogati dall’Eseb per favorire l’inserimento nelle aziende di personale qualificato. Una riflessione emersa durante l’assemblea di Ance Brescia che ha sottolineato il ruolo delle persone sia come destinatari del lavoro portato avanti dal settore, sia come pilastri della cultura aziendale e asset strategico per introdurre nelle imprese le innovazioni tecnologiche e organizzative che determineranno il domani del comparto. “Crescita economica, Superbonus e Pnrr hanno portato a un aumento importante degli investimenti nel settore edile, con un maggiore numero di progetti di costruzione residenziali, commerciali e infrastrutturali. Questa congiuntura – precisa Bettoni – ha generato un aumento considerevole delle richieste di manodopera e di tecnici da parte delle imprese. Ed è proprio per questo motivo che il lavoro dell’ente è stato particolarmente intenso. Ci siamo impegnati a fornire servizi formativi di alta qualità con proposte innovative e prospettive di sviluppo per lavoratori e aziende”. Le deadline indicate per il Pnrr e l’adozione della direttiva europea “Case Green” rendono prioritario l’aggiornamento e l’implementazione di soluzioni innovative per la transizione ecologica del patrimonio edilizio in chiave Net Zero Carbon. “Ciò significa un costante adeguamento del prodotto proposto, delle tecnologie impiegate e delle competenze a disposizione delle imprese che, se vorranno rimanere i general contractor della costruzione, dovranno essere in grado di sovrintendere e guidare tutti i processi, anche non strettamente connessi al campo edilizio”.