Como: tre arresti per i reati di usura, estorsione ed esercizio abusivo dell’attività bancaria

L’indagine è partita dopo l’arresto della loro vittima, un commercialista comasco
Ritratto di roberto parolari

Si è conclusa con l’arresto di tre persone, accusate dei reati di usura, estorsione ed esercizio abusivo dell’attività bancaria, l’indagine svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Como e coordinata dalla Procura della Repubblica di Como. L’indagine era partita dopo l’arresto di un commercialista comasco, accusato di turbativa d’asta, che aveva raccontato di essere stato vittima per anni di tre distinti usurai.
Al termine dell’indagine i finanzieri hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure coercitive emessa dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti di 3 indagati accusati, non in concorso fra loro, del reato di usura. Due, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio, sono finiti in carcere: G. P., pensionato di 74 anni, e P. B., 59enne, dipendente di una società cooperativa a mutualità prevalente, già in servizio presso l’infrastruttura ferroviaria di Como-Ponte Chiasso. Il terzo, G. G. pensionato di 82 anni, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
I tre sono accusati di aver prestato alla vittima, in un arco temporale di almeno quattro anni, somme di denaro pretendendo tassi di interesse annui oscillanti tra 80% e 600%, approfittando delle difficoltà in cui versava nel periodo il commercialista comasco, indebitato con l’erario e con le imprese a lui riconducibili in forte crisi economica. Dai conti correnti di queste imprese la vittima ha prelevato, in buona parte, i capitali utilizzati per ripianare i debiti usurari o emesso gli assegni consegnati in garanzia ai tre indagati a fronte degli importi prestati.


I finanzieri hanno scoperto attraverso le loro indagini che, nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019, il pensionato 82enne finito ai domiciliari ha concesso al commercialista prestiti per un importo complessivo di 400mila euro ottenendo la restituzione di 600mila euro, comprensivi di interessi sino al 50% su base mensile (equivalenti al tasso annuale del 600%). Non solo, a fronte di prestiti periodici di 10mila euro, l’indagato chiedeva la restituzione di 15mila euro dopo un mese. L’82enne aveva costretto il commercialista, rendendosi responsabile anche dei reati di estorsione ed agevolazione della permanenza illegale in Italia di una cittadina extracomunitaria, ad assumere, fittiziamente, in due sue società una cittadina nigeriana, permettendole di ottenere il permesso di soggiorno in Italia. Alla donna, che non svolgeva nessuna attività nelle due imprese, era stato corrisposto anche, al fine di occultare la natura usuraria degli obblighi imposti, un importo non inferiore a 58.238,50 euro, versati su conti correnti intestati a lei, ma sui quali operava l’82enne.
I finanzieri hanno documentato anche che il 59enne P. B. ha prestato nel corso del periodo tra il 2016 e il 2019 una somma complessiva di 300mila euro ottenendo la restituzione di 500mila euro, comprensiva di interessi sino al 20% su base mensile (equivalente al tasso annuale del 240%). L’arrestato, a fronte di prestiti di 5mila euro, richiedeva alla vittima la restituzione di 7mila euro dopo due mesi. Il 59enne è accusato anche di usura ai danni dell’amministratore unico di un’altra società e del suo compagno.
Il terzo arrestato, il 74enne G. P., è stato accusato dai finanzieri di aver prestato, tra il 2016 e il 2018, 150mila euro ottenendo la restituzione di 230mila euro, comprensivi di interessi pari al 6,67% su base mensile (pari al tasso annuale dell’80%). Le prestazioni usurarie imposte all’imprenditore comasco erano perfezionate con il rilascio di assegni post datati in garanzia, impegni personali rilasciati da parte di un terzo soggetto e pagamenti in contanti. Il 74enne è anche accusato di una serie di episodi di usura caratterizzati dall’applicazione di tassi di interesse annui individuati del 13,7%, del 20% e del 23% ai danni di altri tre debitori (tra questi la titolare della gestione di una casa vacanze). 
Grazie alle dichiarazioni del commercialista comasco, che hanno avuto riscontri dall’attività di intercettazione ed appostamento da parte dei finanzieri, è stato possibile individuare gli episodi di usura ed abusivo esercizio dell’attività finanziaria contestati a carico degli arrestati, verificare i luoghi in cui l’attività usuraria è stata esercitata, accertare che l’attività di usura è proseguita anche nel periodo di piena emergenza da Covid 19.
 

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