A 14 anni arrampicano tralicci rischiando la vita

La folle impresa diffusa sui social
Ritratto di giulia

Non è soltanto una bravata ma un gesto che sfiora il suicidio.
E’ quanto sta accadendo da alcuni giorni a Roccafranca in via Santa Marta, dove alcuni minorenni hanno compiuto più volte un gesto davvero incosciente.
Si arrampicano per la torre del trasmettitore telefonico, evidentemente spinti dalle decine di casi di climber che raggiungono obbiettivi come palazzi o torri.
Ma la preoccupazione per quanto sta accadento a Roccafranca è enorme.
Il traliccio di via Santa Marta, peraltro al centro di polemiche per il suo impatto visivo ed elettromagnetico da oltre 20 anni, è stato preso come sfida da adolescenti che hanno cominciato a scalarlo letteralmente.
Già perché questo pilone alto oltre 30 metri non ha alcuna protezione di salita: ha decine di pioli senza gabbia di salvataggio. Pioli che hanno spinto già da tempo alcuni ragazzini a salirci, sfidando un vuoto da brividi. Una volta raggiunta la sommità i ragazzi si sono sistemati sulla piccola piattaforma sovrastante e hanno trasmesso sui social la loro incosciente impresa.
Una vicenda drammativa, figlia della devastante deriva della dipendenza dai social, dove il numero di «mi piace» o di «follower» sta giustificando per anime fragili persino gesti tanto folli.
Ci siamo recati sul posto per verificare la situazione con il Gruppo Ambiente Roccafranca.
La situazione emersa è oggettivamente gravissima. La torre-antenna è facilmente accessibile e in più è priva di scale di sicurezza, ammettendo un’arrampicata a chiunque, come fosse un alpinista in costante stato di rischiare una caduta fatale.
Sulla vicenda il locale Gruppo Ambiente ha chiesto un urgente intervento della società che gestisce il traliccio. «Non solo – spiegano i militanti – è bene che la società o le società coinvolte provvedano a mitigare visivamente questo eco-mostro che sovrasta il centro più antico della comunità. Al sindaco chiediamo altresì di inserire nel reticolo di pregio gli alberi, tra cui molti platani, antistanti a est il pilone trasmettitore affinché la loro crescita possa contribuire a ridurre l’impatto visivo di questi vergognosi progetti privi di qualsiasi ammortizzatore ambientale. Ai ragazzi serve infine una sana lezione per far loro comprendere il rischio che corrono».
Il sindaco Marco Franzelli ha condannato fermamente l’accaduto e si è impegnato a contattare i familiari una volta accertata l’identità di chi ha compiuto questo gesto. «Faremo il possibile – ha concluso – anche per risalire al gestore dell’antenna (che è su superficie privata) e a invitarla ad alzare la recinzione e a impedire con altri mezzi più efficaci l’accesso a terzi non autorizzati». 

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