La Cappella Sistina di Franco Tassoni

Sei metri di parete nelle aule di catechismo
Ritratto di Massimiliano Magli

E' la sua piccola Cappella Sistina. L'ha realizzata in un mese e mezzo di lavoro, sognandosela persino di notte nelle sue criticità. A Roccafranca la devozione non ha limiti per certi artisti e quanto accaduto nelle aule di catechismo ne è la dimostrazione più esemplare.

E' qui che il pittore Franco Tassoni, con lunga esperienza alle spalle, ha raccolto la sfida, nata da una proposta del parroco don Sergio Fappani per abbellire la sala riunioni delle antiche aule di catechismo. Ne è nato un autentico capolavoro, largo 6 metri e alto 3,5. Sarà inaugurato il 22 gennaio alle 19. La storia di questo cimento è degna di essere raccontata nei dettagli. «Tutto è nato su volontà del parroco – spiega Tassoni – che mi ha chiesto di abbellire la sala partendo da una prospettiva anomala: ossia la vista a nord della parrocchiale. Da qui si vedono il torrente Villachiara e il canale che procede verso l'Oglio, la campagna, la cripta, la chiesa di S. Antonio, l'oratorio, il verde dove un tempo erano gli orti di Don Attilio Tisi».
Il lavoro sulla grande parete, per ragioni logistiche, non si è svolto ad affresco bensì con polveri cromatiche e additivi in grado di far apprendere saldamente il colore alle pareti.
«Per me è un orgoglio aver realizzato questa parete – spiega l'artista -. E' stato un viaggio nel mio passato visto che da quando avevo 5 anni servivo Don Tisi, parroco non facile, a cui ero legato per la mia fede. Ricordo ancora certi scapaccioni, ma nonostante tutto ho voluto rispolverare anche la cappella mariana realizzata a fronte torrente e dedicata proprio a don Attilio» Un torrente che ha voluto movimentare in modo straordinario al punto che spostandosi pare seguire, tanto è tridimensionale, l'occhio del visitatore.

Franco Tassoni illustra la sua parete

Oltre alla definizione delle acque, è stupenda la definizione della parrocchiale che rappresenta il fulcro del lavoro. «Ho voluto mettere al centro dell'attenzione come giusto che fosse – spiega Tassoni – mentre le case a destra e sinistra sfumano, facendo perdere la priorità cromatica. E' stato un lavoro difficile: inizialmente volevo farlo a mezza altezza. Poi ho realizzato una bozza a casa e ho capito che l'intera parete rendeva di più. Ci sono notti in cui non ho dormito per capire le prospettive e le soluzioni cromatiche da applicare».
Il risultato è straordinario per questo pittore autodidatta, forse persino più impegnato di un artista di accademia, visto che ha avuto maestri di tutto riguardo, come Franco Balduzzi.
«Il suo paesaggio mi ha sempre impressionato – spiega -, parliamo di un autore che è presene in Vaticano con alcune tavole e che ha ripercorso l'arte del Caravaggio. Io sono rimasto con i suoi insegnamenti al paesaggio e sono orgoglioso di aver servito così la mia comunità di parrocchiani».

 

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