Morcelli Repossi: regalo di Natale con nuove donazioni che arricchiscono il patrimonio della Fondazione
Lo scorso ottobre due nuove donazioni sono andate ad arricchire l’importante patrimonio artistico della Fondazione Morcelli Repossi: si tratta di un dipinto ad olio opera dell’artista Rina Soldo e di una scultura di Fausto Salvoni. Il dipinto di Rina Soldo è stato donato alla Fondazione dal cavalier Gianluigi Valotti, appassionato ricercatore di storia ottocentesca e legato a Chiari per ragioni familiari e affettive. Tra le molte ricerche svolte da Valotti, la più recente riguarda proprio un clarense, il garibaldino Paolo Almici, il cui diario dell’avventura nei Cacciatori delle Alpi sui monti tra Valsabbia e Trentino, recentemente ritrovato, è stato pubblicato la scorsa estate.
Il dipinto di Rina Soldo è ora esposto nella Sala dell’Arte Contemporanea accanto ad un’altra opera della stessa artista nata a Chiari nel 1899 e figlia del fotografo Ermenegildo. Rina Soldo, con la sorella Berta, ha partecipato direttamente alla vita artistica europea del Novecento, vivendo in Svizzera, a Milano e poi ad Annecy, a Parigi, nelle Fiandre, in Austria e Spagna, prima di approdare a Venezia e infine sul lago di Garda. Partita da una matrice impressionista, ha poi maturato un personalissimo percorso artistico. Il dipinto che ora giunge accanto ad una affascinante veduta della laguna di un’isola veneziana, rappresenta uno scorcio di paesaggio industriale, tema affrontato dalla Soldo con dipinti di imprese bresciane quali le acciaierie Orlandi e Tempini. A queste ultime si riferisce il dipinto, che giunge senza titolo e senza firma, come la Soldo era solita fare con le opere che non metteva in rassegna o non inviava ai concorsi.
L’altra opera entrata nel patrimonio della Morcelli Repossi nelle scorse settimane è “Il confine. L’Islam” opera dello scultore Fausto Salvoni che l’ha donata alla Fondazione. Si tratta di una donazione particolarmente importante per diverse ragioni: l’opera va ad arricchire il patrimonio della Pinacoteca dedicato agli artisti della città di Chiari, rendendo così vivissimo il compito dell’ente che ha tra le proprie finalità la custodia e la valorizzazione dell’ingegno creativo. La scultura si aggiunge infatti ad altre tre dello stesso artista che sono già esposte nella sala dedicata all’arte contemporanea, e che hanno come tema Dafne, l’Angelo e i minatori. Sono sculture in bronzo di piccole dimensioni che rappresentano l’ampio spettro dell’attività di Fausto Salvoni. L’artista ha saputo guadagnarsi stima e riconoscimenti grazie ad un impegno che non è mai venuto meno, nonostante le difficoltà di una forma d’espressione, la scultura, particolarmente onerosa per impegno e materiale.
Fausto Salvoni ha iniziato fin dagli anni Settanta, in collaborazione con l’incisore Angiolino Berardi e il pittore Renzo Faglia, sulla via della creazione artistica libera da ogni vincolo. Si è conquistato una buona fama partecipando a numerosi concorsi ed ha al suo attivo opere di grande interesse, fra le quali sculture nelle chiese clarensi di San Bernardo e del Santellone. Un medaglione con una sua deposizione è stato donato a Papa Francesco nel 2014. L’opera donata è realizzata con tecnica mista, in bronzo e argilla, e cerca di andare all’anima di una delle questioni più drammaticamente attuali nei rapporti con il mondo culturale del Vicino Oriente.