Morire di notte in una rissa
Quella del 5 agosto, con l’uccisione di un tunisino 27 enne ad opera di un suo connazionale nel cuore della notte, è una Chiari che si sveglia con sensazioni e ricordi da brivido: un corpo ucciso a coltellate nel cuore della città, nel salotto buono di piazza Rocca (il vero nome di quel tratto di piazza Martiri dove è stato consumato l’omicidio), a un passo dal Comune e a poche ore dalle centinaia di chiacchieroni e passanti che affollano al mattino questo pezzo di città, pittoresco e sempre animato.
I ricordi tornano indietro e riportano a lutti e sparatorie che a Chiari non si vedevano da oltre dieci anni. L’anno orribile è stato infatti il 2000, marchiato a fuoco dalla morte del carabiniere Massimo Urbano (7 marzo), scomparso per un incidente durante un inseguimento di banditi romeni, e dalla rapina con colpi di fucile a pallettoni alla filiale della Bipop (22 giorni dopo).
Poi più nulla, con l’eccezione di una rissa tra albanesi del 2005. Il sindaco di Chiari Massimo Vizzardi si è detto «fortemente colpito da quanto accaduto, ma certo del fatto che la città resta sicura e sotto controllo». A questo proposito ha voluto rivolgere un personale ringraziamento alle forze dell’ordine «che – ha detto – stanno compiendo un lavoro egregio rispetto ai mezzi a loro disposizione. Anche in questo caso, peraltro, hanno saputo distinguersi per la rapidità con cui hanno individuato il presunto colpevole. A loro va il mio grazie».
Con i carabinieri hanno inoltre lavorato a stretto contatto gli agenti della Polizia Locale, intervenuti immediatamente dopo che è stato lanciato l’allarme con il comandante Michele Garofalo.
Anche sull’aspetto etnico Vizzardi ha voluto porre una particolare attenzione: «Il nostro impegno sarà quello di andare ancora più a fondo nelle relazioni con i gruppi di immigrati ed extracomunitari presenti a Chiari, cercando di migliorare la conoscenza, instaurando rapporti culturali e individuandone i rappresentanti più carismatici. Una rete sociale davvero completa è una prima radicale forma di deterrente rispetto a quanto accaduto».
Vizzardi ha fatto inoltre riferimento alla necessità di «una costante crescita nei progetti di sicurezza al fine di prevenire sempre più fatti come quello avvenuto nella sua città».
Per le opposizioni quanto accaduto «è il peggior risveglio che Chiari potesse avere – dicono Fabiano Navoni (Forza Italia) e Gabriele Zotti (Lista Gozzini) –. Ecco a dove porta il buonismo nei confronti di extracomunitari che trattano casa nostra come una pattumiera, un ring in cui scornarsi incuranti di tutto e un luogo in cui furoreggiare con furti e rapine».
La Lega Nord, con il consigliere Roberto Campodonico, ha parlato di «un fatto gravissimo, che conferma la fondatezza del grido di allarme che la Lega aveva sollevato nei giorni scorsi. Ora ci è scappato il morto – dice –, ma già dal primo Consiglio avevamo annunciato tutte le nostre preoccupazioni che si rafforzano nello scoprire l’attivazione di una delega all’integrazione per l’assessore Emanuele Arrighetti».












