Verso le elezioni e un nuovo mondo

Ritratto di Redazione

Chi governerà Chiari avrà davanti un’intrapresa formidabile... L’ho scritto più volte... Il sindaco uscente Sandro Mazzatorta ha portato a Chiari qualcosa di straordinario. Ha lavorato nella Lega Nord ma ancora oggi mi ostino a dire che la sua azione va ben oltre le capacità di qualsiasi partito e con la Lega Nord c’entra poco. Ha accettato il compromesso partitico ma ha messo davanti a tutto il suo carisma e la sua capacità amministrativa, culturale e umana (sì umana) che va ben oltre quello che in vent’anni di giornalismo ho visto nella nostra provincia.
Nulla a che vedere con altri senatori della Lega, nulla, per non dire degli altri partiti.
E’ l’introduzione doverosa a una Chiari che si affaccia alle urne e che vedrà spietato il giudizio del nostro giornale su qualsiasi vincitore. Non riceviamo né vogliamo fondi di sostegno dallo Stato, contrariamente a certi giornaletti locali, non siamo corruttibili, non abbiamo l’agenzia delle entrate che ci chiede 7 milioni di euro evasi come qualche gruppo padrone di un giornalino locale, non facciamo Toto Sindaci né Toto Bariste, non abbiamo altro che la nostra breve vita davanti di giornale stampato gratuitamente e condotto onestamente dai nostri collaboratori.
E proprio per questo non possiamo fare altro che dire che Chiari si affaccia su un baratro... Serviranno mille passi indietro, un calmiere di tanti entusiasmi e il coraggio di campare di rendita per molte cose, salvaguardando i talenti ricevuti in modo straordinario.
Meglio campare di rendita che distruggere. Poi se ci saranno i talenti per crescere ben vengano. Sbugiarderemo ciò che abbiamo sbugiardato in vent’anni di lavoro, non perdoneremo chi continuerà ad acquistare spazi da testate corrotte e piene di falle etiche. Non si può chiedere il Durc a un’azienda come la nostra (regolarmente fornito sempre) e fare finta di niente quanto un gruppo editoriale non paga i fornitori e i finanziatori per milioni di euro e per milioni di euro si trova l’agenzia delle entrate alla porta.
Come non si può comprare un frutto per i propri figli se non si sa che magari arriva dalla Terra dei fuochi, non si può investire denaro e investire di autorevolezza testate marce e moribonde con creditori disperati con tribunali che respingono persino il concordato in bianco tanto è improbabile lo stato di certe società editoriali. Sveglia Chiari!
Sarei salito volentieri sul carro del vincitore se c’era un vincitore, ma ho visto anzitutto un «perdente» (ossia un sindaco che non è più candidabile) spendere idee e azioni coraggiose che si sono rivelate tali  negli anni. Ci sono salito volentieri perché sono innamorato del meglio, non di quello assoluto, ma del meno peggio, poiché l’assoluto è riservato ad Altri.
Tenteremo di farci odiare da tutti a costo di dare a Chiari l’informazione che merita, come sempre abbiamo fatto: questo mese, intanto, tanto spazio agli studenti, la gioia delle nostre famiglie, la speranza che qualcosa cambi!
Chi vorrà cogliere questo intervento come un’invettiva ha già avuto la risposta che si merita, chi la coglierà come un fraterno guiderdone avrà compreso la nostra onestà.
In vent’anni abbiamo fatto a Chiari informazione come si deve, con tanti errori ma con tanta buona fede. E assistere oggi a una depravazione informativa che ormai da qualche anno tocca persino famiglie con suicidi, ambiti familiari intoccabili, risvolti personalissimi fa accapponare la pelle ma anche incazzare di brutto. Non si può comprare tutto per il solo gusto di conoscere la cacca del vicino sapendo bene che una volta conosciuta non cambia nulla.
Tornando alla politica, Chiari, come molti comuni, è ancora preda di una tifoseria spietata soprattutto tra i sostenitori non tanto tra i candidati ed è ora opportuno metterla a tacere per far crescere tutta la città, vinca chi vinca.
Di mezzo c’è un cuscino su cui addormentarsi ogni sera. Su quel guanciale chi frega il prossimo non dormirà sonni tranquilli. 

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