I giorni della convivenza

Ritratto di mavi

Si agisce, si lavora per il semplice sfuggente presente, quasi mai uno sguardo al passato per il domani se non per il dopodomani dove il sempre diverso del divenire è mutevole a sorpresa ed a volte deludente, e la realtà del vero  a volte sovrasta.  Momenti attuali pone a disagio i maestri cantori della libera individualità dei seppur legittimi interessi, carenti verso la solidarietà e all’altrui bisogno.
Maestri del tempo superbo e sciocco che a volte dicono parole felici di parlare in convenienza che convinzione, oltre il minimo concetto della convivenza che è o dovrebbe coesistere con l’almeno minimo comune benessere, morale e materiale.
Felici di abitare dove il “sì” suona, hanno più misura del suono emesso della parole che del significato, indifferenti che «nominare (una parola “sonante”, ndr) e abbandonarsi alla ripercussione casuale che la parola può risvegliare sia metodo meno fallibile e più disteso che non  definirlo minuziosamente»,  per nulla convinti anzi lontani che “uno stile letterario scorrevole è raramente compatibile con delle idee originali, le quali saranno caratterizzate da un gergo insolito”.
La lettura è fatica oppure è passatempo e chi più sa più pecca
Gli immigrati, taluni li vorrebbe al confino e forse per chi delinque sarebbe scelta accettabile.
Altri si atteggiano a buonismi dell’aiuto purché sia, chissà che per salvarsi l’anima. Non che si pensi all’inevitabile commistione che sarà per il semplice conformato pianeta dove abitano
Uomini Donne e diciamo “nostro” come possederlo, e non almeno tentare comprendere che lui –il mondo- obbedisce a leggi universali e poco conosciute.
Il mutamento del clima globale in parte è dovuto all’uomo, come le polveri sottili e il poco rispetto dell’ambiente, nuove costruzioni invece che ristrutturazioni del vecchio esistente; ma per la maggiore il clima, terremoti, vulcani, risulta indifferente ai vivi, perché «Il cosmo è un vasto corpo vivente del quale facciamo ancora parte». (L’esperta di prima classe) «c’è un 95% di Universo di cui non sappiamo nulla».
Il clima modifica, e poi carestie e conflitti fra stati causerà migliaia e migliaia di migranti a vagare per il globo in cerca di vita; e questi porteranno, assieme a speranza, sgomento, paura e rabbia, le loro esperienze, conoscenze, religioni, che a volte sono lontane e diverse dalle nostre abitudini, conoscenze e credenze.
Il meticciato è stato ed è conseguenza dell’esilio, e perché non sia devastante occorre che si abbia l’identità della propria personale esistenza, per chi già c’è e per chi viene, per non scontrarsi e non soccombere e per consentire all’uno e all’altro di restare Persona.
Forse gli avvenimenti degli ultimi giorni e mesi mette in pericolo la convivenza?
Ecco il punto: va bene l’accoglienza per motivi umanitari, ma pure per motivi di umana convivenza coloro che per cause di vivenza emigrano dovrebbero – devono- porre tutta la loro umanità per farsi accogliere e con gli accoglienti iniziare un percorso che permetta vivenza a chi accoglie e chi è accolto.
Coloro già accolti, di gran lunga maggioranza è cresciuto con la loro religione – che è di tutti i popoli- e chi è nel Paese dove è giunto la più importante è la musulmana, che pur essendo monoteista presenta alcuni “credo” profondamente diversi dalle nostre credenze cristiane. Aspetto importante primario l’accoglienza ai bambini, ai giovani, invocato futuro dell’umanità, sia per l’istruzione alla parola, sia per il convivere nelle comunità. I buonismi non sempre fioriscono in un buon risultato, come appartamenti vuoti con occupazione abusiva senza regole che poi diviene difficile se non impossibile far liberare il locale per la presenza nella famiglia di bambini in tenera età, e con diritto di scolarità.
La cronaca dice a volte ragazzi lasciati soli in Italia per acquisire il diritto gratuito allo studio. È banale, ma da informazioni tv e stampa emerge del disordine  di locali occupati e poi liberati.
Poi la sorpresa: gli attentatori ultimi rintracciati sono ragazzini, o giovanissimi da tempo in Europa, hanno frequentato la scuola nello stato immigrato e a conoscenza della lingua per comprendersi. Come è che si trovano indottrinati e sparano o si lanciano con pesanti mezzi tra la folla. Significa forse che occorre rivedere il modo di accoglienza e soprattutto che tipo di istruzione si riesce ad insegnare, e come il giovane è considerato dalla famiglia o dal gruppo religioso di appartenenza, specie come si emancipa e se rimane succube di regole dettate, quasi dei dogmi, dalla fede-religione. Chi fugge da guerre è comprensibile voglia ritornare al suo Paese con le sue abitudini-credenze, e la volontà di convivenza è temporanea.
Se poi cresce e rimane, necessita la volontà di convivere con stili di vita occidentale: libertà civile e religiosa, di pensiero, oltre la parità Uomo Donna, semplicemente Persone; convivenze che sono conquiste oramai imprescindibili, non negoziabile per la nostra identità di cittadini cristiani italiani ed europei. Forse non è stata compresa o percepita, per scarsità di lingua, la volontà di interagire con le altre persone, e forse con il timore di disobbedire a qualche entità o legge per loro supposta divina. E conoscere almeno la base del Libro sarebbe utile: Sura 47, 15 «Ecco una descrizione del giardino che è stato promesso a coloro che temono Dio: ha fiumi d’acqua sempre limpida, e fiumi di latte dal gusto che non cambia e fiumi di vino delizioso per chi lo beve e fiumi di miele purissimo».
Questo è sulla terra, e forse il momento storico reca divenire di problematiche globali poste a carico sugli innocenti che dovrebbero meglio conoscere la Sura 23, 96: «Respingi il male facendo il bene». Più dei timori, scrive l’esperto cristiano: «Ma la grande persecuzione è quella della Modernità consumistica. […] I centri commerciali, fra Natale ed Epifania sono templi pagani addobbati in nome del dio Denaro. È la negazione di Dio, quella che usa Gesù come agente di vendita, e non sa vederlo nei poveri e nei perseguitati, a doverci preoccupare». Non uguaglianza, che la libertà naturale ci fa diversi, la distribuzione enorme diseguale crea conflitti.

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