Cicogna Rampana presenta la mostra “Divisi a metà” di Osvaldo Vezzoli

Ritratto di mavi

La Fondazione Cicogna Rampana ETS, in occasione del 60° anniversario dell’aggregazione di San Pancrazio a Palazzolo, ha inaugurato sabato 29 ottobre nella sede di via Garibaldi 24 la mostra: “Divisi a metà”.
Nel giugno del 1962 si concludeva il difficile percorso dell’aggregazione di San Pancrazio con la costituzione della nuova frazione. Alino era l’antico nome del territorio di San Pancrazio che si estendeva fra l’autostrada a nord, la ferrovia a sud, il fiume Oglio ad ovest e le colline moreniche del monte Orfano ad est.
Verso il XIV° secolo per cause sconosciute, improvvisamente Alino scomparve. Di questo fatto approfittarono i comuni di Palazzolo, Capriolo, Adro e Erbusco che, attraverso un’azione che durò decenni, fra il XV° e XVI° secolo, si spartirono il territorio della ex Alino, segnando una nuova configurazione amministrativa e territoriale che rimarrà intatta fino al 1962 cioè l’anno dell’unificazione. 
La mostra curata da Osvaldo Vezzoli ed esposta per la prima volta nel 1987, scava nella storia del nostro territorio alla ricerca delle cause di un fatto che darà un nuovo corso alla vita sociale e politica della Palazzolo degli ultimi decenni.
Il materiale raccolto fra archivi comunali e privati cittadini ci restituisce la complessità dell’aggregazione di San Pancrazio; essa non fu il risultato di un moto spontaneo, perché fin dagli inizi del ‘900 fu palese l’intenzione del Comune palazzolese, in grande espansione produttiva, di avere a disposizione un territorio più ampio per assurgere ad un ruolo emergente fra Brescia e Bergamo. Inoltre per quasi tutto il corso degli anni ’30 i contrasti fra i tre Comuni confinanti di Palazzolo, Adro e Erbusco generarono un clima di ostilità reciproca che metteva in difficoltà la popolazione e le stesse autorità del Partito Fascista, preoccupate di scoraggiare ogni tipo di manifestazione pubblica. 
Questi fattori impedirono il formarsi di una vera coscienza popolare e un’identità nel piccolo centro rurale. 
Negli anni successivi alla Seconda Guerra mondiale la questione dell’aggregazione di San Pancrazio riprese con nuova vitalità fino a quando l’unione con Palazzolo, “il Comune più forte” che costituiva per molti cittadini della futura frazione la meta da raggiungere, all’esordio degli anni Sessanta, chiuderà definitivamente la lunga vicenda costata moltissimi attriti e divisioni.
La manifestazione sul 60° anniversario dell’unificazione fra San Pancrazio e Palazzolo rientra negli intenti della Fondazione Cicogna Rampana che con il recente rinnovo, ha proposto ad associazioni e istituti scolastici il progetto del “Museo diffuso della Città”. L’intento è quello di porre al centro la conoscenza e valorizzazione del territorio attraverso le tracce che conserva, quali testimonianze delle trasformazioni avvenute nel tempo, oltre a quello di rilanciare per “ri-conoscere” ricerche (come questa sul 60°) che rischiano di essere dimenticate. 

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