Al Gigli full immersion di inglese con il Progetto di Educo

Ritratto di mavi

Lo scorso 22 gennaio alcune classi del Liceo Linguistico, del Liceo di Scienze Umane e del Liceo Economico hanno partecipato a due attività proposte dall’associazione a carattere nazionale Educo: un’esperienza di CLIL in History of Art e Music, e una rappresentazione di courtdrama“Law and Order”. Grande era l’attesa per l’attuazione del progetto da parte degli alunni: una full immersion nella lingua inglese e una modalità dialogica d’apprendimento.
A promuovere questo progetto le insegnanti Miriam Fogazzi, Maria Luisa Provezza e Barbara Siviglia, molto soddisfatte per l’esisto dell’iniziativa: “Abbiamo creduto sin da subito che questa fosse un’esperienza da promuovere e l’entusiasmo dei ragazzi ci ha dato ragione”.
A conferma della qualità della proposta, i numerosi commenti degli studenti che hanno apprezzato l’idea di una didattica alternativa al di fuori dall’aula, commenti come quello di Federica che ha sottolineato: “Mai avremmo pensato di diventare giudici, avvocati, giuria, difensori e accusatori e in un attimo eccoci lì a discutere se Pistorious fosse colpevole o innocente, se Hansel e Gretel potessero essere condannati per aver commesso un terribile crimine o se forse per loro ci si poteva appellare alla self-defence”. Aggiungendo con un sorriso: “Stamattina ho capito che mai e poi mai farò l’avvocato!”.
Imparare nuovi termini in inglese e porli subito in situazione, giocare con la lingua senza sentirsi giudicati per qualche errore di troppo, percepire che gli insegnanti inglesi che guidavano i laboratori - Charlie, Geena e Mitchel- capivano gli studenti e interagivano con loro facendoli divertire e divertendosi: questi sono solo alcuni degli aspetti positivi che l’esperienza di immersione nella lingua inglese attivata dallo staff di Educo ha portato con sé.
Un’ulteriore prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che la lingua unisce, permette di entrare in un altro mondo e coinvolge a tal punto che si fatica a riprendere lo studio secondo modalità tradizionali. E se si potesse imparare sempre in questo modo? Ci sarebbe spazio per tutti, anche per quelli che si sentono oppressi dai loro errori, che temono a tal punto il giudizio degli insegnanti da preferire il silenzio al far sentire la loro voce. Durante la full immersion, invece, lo spazio era di tutti e per tutti, ed erano gli studenti ad essere al centro, protagonisti di un’esperienza vera di apprendimento situato.
Al termine un coro unico di impressioni: “L'attività teatrale in inglese è stata per me un’opportunità unica. È stata un’esperienza dove l’interattività mi ha spronato a comunicare in lingua inglese, nonostante ciò non sia nella mia indole. Abbiamo avuto l'opportunità di mettere in campo le nostre conoscenze in lingua inglese attraverso giochi che hanno diminuito il nostro livello di stress e permesso di ottenere performance inaspettate”.

Studenti/studentesse di 2C/2E/ 3E/3G/3F/3M/3L)

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