Sergio Piva in mostra ad Erbusco

Ha concluso oltre 42 anni di insegnamento a Chiari, nelle scuole per recuperanti e immigrati e ora si appresta ad affrontare a tempo pieno la sua passione per la pittura. Sergio Piva, 66 anni, docente di lettere per il Centro provinciale istruzione adulti, è un clarense adottivo, sebbene viva a Rovato da sempre. Nella vicina Erbusco, tra le sale del Palazzo Comunale (già Cavalleri), fatto costruire tra gli ultimi anni del XIX secolo e i primi anni del XX secolo da Gianpaolo Cavalleri, Piva presenzierà con una personale a partire da sabato 7 marzo con inaugurazione alle 18. «Forme dell’informale» raccoglie una cinquantina di opere astratte di questo artista dedito all’acrilico, a Parmenide, alla ricerca della perfezione con marezzature di imperfetto.
Una pittura materica la sua, che accumula strati su strati e che proprio per questo si giova dell’errore che induce al ripassaggio del pennello senza poter cancellare alcunché. «È il senso della vita - taglia corto lui -, cancellare è impossibile, bisogna avere il coraggio di essere materici, deformi o in errore eppure perfetti anche nella pittura, proprio come il direttore d'orchestra che non può negare la stecca ma solo assecondarla per renderla meno evidente».
I concetti di nucleo e di frammentazione sono alla base della sua produzione, per quanto, da eclettico, Piva non abbia disdegnato il classico e il paesaggio.
Ospitata presso il Palazzo Comunale di Erbusco, l’esposizione di Sergio Piva sarà aperta al pubblico dal 7 al 28 marzo negli orari di ufficio.