Slot Machine dipendenza: a Castrezzato si parla della legge Regionale

Serata coordinata da Giornale di Chiari e Brescia Tv con Benedetta Mora
Ritratto di Redazione

Fabio Rolfi, consigliere regionale, interviene questa sera a Castrezzato ora (mercoledì 11 dicembre) e ricorda come "la Lombardia sia la regione più importante per fatturato e più colpita dalla ludopatia di Italia. "Non solo - ha detto -, parlerei di azzardopatia, visto che il concetto di gioco va levato da chi si rovina puntando pensioni e redditi. A ciò si aggiunga che il commerciante, per usare un eufemismo, non presta occhio. Poi c'è il gioco on line che mostra una situazione dimostrosa: on line in Italia si gioca il 23% di quanto si gioca nel mondo". 
Al tavolo dei relatori anche l'assessore all'urbanistica di Castrezato Bruno Ferretti, quello ai servizi sociali Eugenio Paganotti, e Piero Magri, tra i principali sostenitori con l'associazione "Terre di mezzo" della legge contro la ludopatia.
Stato dei fatti: per gennaio la legge contro la ludopatia a livello regionale dovrebbe trovare l'ok nazionale. Poi la speranza che la legge arrivi ad essere nazionale, vincolando ogni Comune d'Italia alla sorveglianza sugli esercizi locali. Quello che è certo è che è uno schifo quello che stanno consentendo di fare le nostre autorità nazionali, consentendo in nome del profitto di devastare intere famiglie. Rolfi: "Poi oltre alle slot machine dei bar con jackpot ci sono anche le vlt che sono quelle che ti consentono di pagare fino a migliaia di euro. Due storie differenti anche a livello autorizzativo. Ma il sindaco non può fare nulla. Solo il governo centrale con la Questura può esprimersi. Abbiamo guardato al Trentino, per esempio, come leggi, per tutelare la comunità: si prevedono distanze di almeno 500 metri da oratori, scuole e asili per i bar con giochi d'azzardo e questo è parte integrante della nostra legge. Altro passo avanti è che i Comuni possano intervenire con sgravio fiscale irap con i bar che tolgono queste macchine e appesantire invece le possibilità in termini di graduatoria i bar che intendono accedere a progetti locali. Lo Stato è complice in questo gioco d'azzardo locale. Poi scopriamo che certe aziende, dal destino e dalle finalità improbabili, finanziano la politica e allora capiamo perché lo Stato lasci intoccata questa vergognosa prassi, intascando 4 miliardi all'anno dal gioco di azzardo". 
Rolfi ha ricordato l'approvazione a livello regionale di una legge rigorosa che vincoli gli interventi su questo tema: "anche perché poi il costo sanitario di questa gente, per essere disintossicata, è un costo di tutta la nazione". 
"E' inaccettabile - ha argomentato Massimiliano Magli, direttore del Giornale di Chiari - che i nostri paesi si siano trasformato con il benestare dello Stato e di enti come la Questura in veri e propri casinò. Non possiamo accettare che i nostri figli oggi entrino in bar che noi, negli anni Ottanta vivevamo come luogo di ricreazione, assistendo attratti da luci e colori a un mattatoio delle famiglie ogni giorno. I comuni non possono fare nulla sulle concessioni ma possono fare molto incidendo ad esempio sui servizi, cambiando l'imposizione, ad esempio, di tasse locali così da colpire chi ricorre a questa forma di business rispetto a chi non lo fa. Non so - ha concluso - se sia legittimo ad esempio un rincaro sulla tassa rifiuti ma è chiaro che strumenti di imposizione o discriminazione locali vadano adottati. E che tornino i vecchi flipper e che soprattutto paesi con decine di bar si chiedano se siano più fondati sul servizio tipico del bar o non piuttosto sul gioco d'azzardo". 

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