Per Ance si apre un nuovo quadriennio

Il nuovo vicepresidente nazionale Deldossi nell'intervista esclusiva a Libri&Giornali
Ritratto di Benedetta Mora

Angelo Massimo Deldossi è il nuovo vicepresidente di Ance nazionale. La nomina è avvenuta a Roma in occasione delle elezioni per la designazione della nuova squadra a capo dell'Associazione dei costruttori edili per il quadriennio 2022-2025. A Libri&Giornali ha rilasciato un'intervista esclusiva per tracciare il futuro del settore tra vecchie e nuove sfide.

 

Massimo Deldossi, in Ance nazionale lei ha la delega a Tecnologia e Innovazione. A livello locale l'Associazione ha lavorato molto per migliorare le proprie prestazioni in ambito tecnologico, basti pensare a Check 4.0 che offre servizi per le imprese e per i professionisti che nasce a Brescia e che poi ha trovato applicazione in tutta Italia. Quali saranno i suoi primi impegni in agenda?

Deldossi: “Anzitutto mi propongo di continuare a portare avanti la trasformazione del settore. Negli ultimi quindici anni il costruito ha recepito il cambiamento introducendo la digitalizzazione all’interno dei processi. Per vincere la sfida, però, dobbiamo ampliare la nostra visione e ragionare come filiera, in modo trasversale estendendo lo sviluppo ad ogni singolo ambito. A questo punteranno gli sforzi del mio nuovo impegno al vertice di Ance nazionale. Un esempio sono i numerosi software sviluppati dal sistema e messi a disposizione delle imprese edili, come Check, un progetto inizialmente nato a Brescia e oggi adottato e promosso in ambito nazionale. Non è semplice riuscire a riunire le necessità di territori molto diversi fra loro, ognuno con specifiche peculiarità, ma dobbiamo fare in modo che la digitalizzazione si espanda in modo omogeneo diventando uno strumento a disposizione di ogni impresa e realtà in Italia, se vogliamo che il settore delle costruzioni si evolva e cresca diventando competitivo anche a livello internazionale”.

Una delle partite più difficili tra le tante affrontate in questi mesi è quella relativa alla questione del blocco della cessione dei crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi. Una grave problematica che rischia di portare al fallimento delle imprese e al licenziamento di migliaia di lavoratori. Per questo voi avete chiesto un intervento straordinario da parte di Roma per riattivare l’acquisto dei crediti fiscali da parte delle banche. Crede che il nuovo incarico possa facilitare certe dinamiche accorciando le distanze tra mondo dell'edilizia e Stato? E se sì, come?

Deldossi: “Siamo al lavoro, insieme anche alle sigle sindacali dei lavoratori, per fare da tramite fra i bisogni del mercato e gli interventi dello Stato, affinché non si freni la ripresa economica spinta soprattutto dall’edilizia. Il gruppo di lavoro di Ance si è già mosso sulla questione sblocco della cessione dei crediti, facendo pressione per l’ampliamento della platea abilitata all’acquisizione dei crediti derivati dai bonus fiscali. Proprio a riguardo siamo riusciti a fare significativi passi avanti. È, infatti, in esame alla Camera l’approvazione del decreto Aiuti, nel quale sono presenti alcune istanze, proposte da Ance per la riapertura delle cessioni. In primis, l’emendamento che apre ai concorrentisi con partita Iva la possibilità di acquisizione dei crediti fiscali che le banche vorranno cedere. Inoltre, la norma permetterà di rendere vendibili anche i crediti certificati dall’Agenzia delle Entrate prima del 1° maggio 2022”.

Quali sono le sfide future con cui dovrà fare i conti il settore, che ha dimostrato anche in questo periodo non facile, di essere trainante in termini di contributo al Pil e all’occupazione?

Deldossi: “Le sfide future si muovono su due fronti: sostenibilità e nuove generazioni. La sostenibilità è un requisito imprescindibile per lo sviluppo della società contemporanea. Ogni nostra azione implica una conseguenza diretta nei confronti dell’ambiente circostante, inclusa la realizzazione delle infrastrutture. Il settore delle costruzioni ha un peso elevato per lo sviluppo sostenibile della società e per tale motivazione deve essere in grado di integrarlo nei processi dell’intera filiera. Come Ance stiamo sostenendo le imprese nella ricezione dei criteri Esg, declinandoli in un modo che siano di aiuto e utili alla crescita sostenibile delle realtà. Nelle mission del nostro settore giocano un ruolo rilevante le nuove generazioni. Sono i giovani i detentori delle conoscenze, pronti a iniettare nuova linfa all’interno delle imprese e del mondo associativo. Il comparto è per loro un oceano di opportunità, che attende solo di essere esplorato. Questo messaggio sta iniziando ad essere recepito e infatti sono in aumento le nuove imprese gestite da giovani. Ma non basta. Le imprese sono affamate e alla continua ricerca di ragazzi preparati, che purtroppo non si trovano”.

Lei arriva da Brescia, forte di una serie di sinergie importanti, siglate con attori locali. L'ultima è quella tra Ance e Acb che insieme hanno firmato il protocollo di intesa per l'avvio del tavolo di monitoraggio dei prezzi. Sinergie che possono fare scuola in tutta Italia?

Deldossi: “Il lavoro di squadra è più efficace del singolo sforzo e le sinergie sono la chiave del successo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Come Associazione col tempo abbiamo realizzato e continuiamo a sviluppare una rete di collaborazioni nel territorio fra diverse realtà, lavorando insieme per la risoluzione di problemi comuni, come nel caso del tavolo di monitoraggio dei prezzi, portato avanti anche con Acque bresciane. Impossibile inoltre non citare l’esempio di sinergia per noi più emblematico: Campus Edilizia Brescia. Un progetto che sta contribuendo positivamente al rilancio del nostro territorio e che continua a crescere giorno dopo giorno, grazie all’impegno e alla collaborazione degli stakeholder di rilievo che hanno scelto di partecipare. Insieme abbiamo vinto battaglie importanti e stiamo sviluppando progetti ambiziosi che serviranno come stimolo di miglioramento per l’intera provincia”.

 

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