Una bresciana alla conquista di New York

Per Liliana Caruso di Coccaglio si è realizzato un sogno: correre alla Maratona
Ritratto di Benedetta Mora

Partecipare alla Maratona di New York non è solo una questione di resistenza fisica: è soprattutto un traguardo di dedizione, forza di volontà e disciplina. 
Ne sa qualcosa Liliana Caruso 54 anni, di Coccaglio che quest'anno, dopo mesi di duro lavoro, si è preparata con costanza per prendere parte a una delle competizioni più prestigiose del mondo, quella di New York. La runner bresciana è partita con la pettorina numero 65908 e ha corso per 42 km e 195 metri che, come da programma, hanno attraversato tutti i 5 distretti della Grande Mela.
L'obiettivo era ambizioso, ma grazie a ciò che ha imparato iscrivendosi al MICAP - Master Internazionale Coaching Alte Prestazioni- Liliana non si è lasciata scoraggiare e ha sfidato sé stessa fino a raggiungere traguardi che credeva impossibili.
Con impegno e determinazione, ha strutturato un piano di allenamento intensivo, dedicandosi ogni settimana a sessioni multiple di corsa, potenziamento muscolare e stretching. "Correre una maratona non è uno sforzo da poco - racconta una volta raggiunto il traguardo dei suoi sogni- richiede costanza e soprattutto una mente forte: ci sono stati giorni in cui era difficile anche solo uscire per allenarsi, ma ogni volta mi sono ricordata del motivo per cui ho iniziato."
Con ogni chilometro, Liliana si è avvicinata al suo obiettivo, lavorando non solo sulla propria resistenza fisica ma anche su quella mentale, indispensabile per affrontare i 42,195 km della gara, percorsi portando con sé la consapevolezza di aver già vinto una delle sfide più importanti: quella contro se stessa.

Vota l'articolo: 
Average: 5 (2 votes)