In ricordo di Giovanni Uboldi Medaglia d’argento al Valor Militare

Il 30 agosto nella sala civica Nicolini la presentazione del volume
Ritratto di roberto parolari

Per venerdì 30 agosto, alle 20,30, nella sala civica Nicolini di Travagliato è in programma la presentazione del libro, curato dal prof. Giovanni Quaresmini, “Giovanni Uboldi, medaglia d’argento al V. M.” (Edizioni La Compagnia della Stampa Massetti Rodella). 
Con l’autore interverranno Renato Pasinetti, sindaco, Claudio Baroni, giornalista, Alberto Vaglia, presidente dell’Associazione Amici della Fondazione Civiltà Bresciana, Sergio Isonni, giornalista-attore. 
Il soldato Giovanni Uboldi di Travagliato aveva 27 anni quando, il 17 ottobre 1944, in una notte senza luna, trovò la morte sul Monte Calderaro, che faceva parte della Linea Gotica, approntata sull’Appennino Tosco-Emiliano, dalla Wehrmacht per fermare l’avanzata anglo-americana. Fu colpito da una scheggia di una granata tedesca. 
In quella zona, tra il 3 e il 24 ottobre di quell’anno, si svolsero furiosi combattimenti, tra i più cruenti dell’ultima parte del conflitto. Infatti, la posizione del Monte Calderaro, dominante le vallate dei torrenti Sillaro e Idice, era giudicata strategica perché conquistarla significava avere accesso sulla via Emilia e alla valle del Po. 
A causa delle piogge, i trasporti non potevano essere effettuati con gli automezzi, ma venivano utilizzati i muli. In quel contesto, i soldati dei reparti salmerie si muovevano con estrema difficoltà, spesso, sprofondando nel fango coi loro muli fin quasi alla vita. Giovanni Uboldi era uno di questi. Apparteneva alla 210.a Divisione, 5° Salmerie “Montecassino da combattimento”. Faceva parte delle “truppe ausiliarie” del ricostituito esercito italiano definito “cobelligerante”. 
Fu decorato con medaglia d’argento al V.M. e con la Croce al Merito di Guerra. Inoltre, gli furono conferiti alla memoria il diploma d’onore sia dal generale americano L. K. Kruscott che dal comandante della 210.a Divisione, generale Giuseppe Cortese. 
La pubblicazione, confezionata “in modo bifronte” con un’altra che riguarda la biografia del fratello Alessio, scritta dalla figlia Maria e che costituisce un’opera distinta.

Vota l'articolo: 
Non ci sono voti