Sarnico, Stefano Rossetti presenta LIBERÆ

Dal 30 novembre al 15 gennaio la Chiesa sconsacrata di Nigrignano a Sarnico, sul lago d’Iseo, ospita LIBERÆ, un’installazione artistica di Stefano Rossetti che unisce pittura e light design. Stefano Rossetti è un designer e artista milanese con un background internazionale. I suoi lavori sono poliedrici e spaziano tra arti visive, scultura e design. È inoltre fondatore e art director dell’agenzia creativa PEPE nymi, con sede a Milano nel quartiere Isola. Rossetti nella sua arte dà forma ad un mondo altro, ad una dimensione in cui tutto è simbolo in una sintesi narrativa di archetipi e immaginario contemporaneo. Negli ultimi anni ha dato vita a diverse installazioni di grande impatto visivo ed emotivo grazie al suo Rossetti Design Park, un progetto in divenire protagonista delle ultime Design Week, ma anche di un’installazione al Mudec di Milano (il Museo delle Culture) lo scorso marzo e di diversi eventi internazionali. A Sarnico Rossetti ha presentato il 19 ottobre scorso anche l’installazione Design Park Sarnico, un allestimento speciale con le sue sculture e i suoi arredi urbani che raccontano l’amore con ironia e candore, mescolando arte e design che regalano una esperienza unica su 2 chilometri della passeggiata del lungolago di viale Garibaldi.
Nell’installazione LIBERÆ l’artista, rievocando le icone sacre, fa sfilare negli spazi della Chiesa sconsacrata di Nigrignano decine di ritratti femminili su tele di grandi dimensioni, accompagnate da un’illuminazione pensata in modo specifico per questo allestimento.
Un allestimento che è stato inaugurato a pochi dalla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che è stata ricordata il 25 novembre, diventando l’occasione per una riflessione sulla figura femminile: le donne ritratte nelle tele che sfilano negli spazi della Chiesa sconsacrata, infatti, sono simbolo della forza e della fatica di affermare un nuovo concetto di donna, oltre le apparenze e i ruoli stabiliti. Non solo corpi da ammirare, non solo madri o vittime da proteggere: le donne reclamano una vita con pari dignità e diritti in cui esprimere a pieno la propria personalità e il proprio potenziale. Così come le luci e i colori forti e audaci emergono dal fondo nero dei dipinti, allo stesso modo queste figure con vigore dichiarano il loro diritto di emergere e liberare tutti i loro colori, al di fuori delle facili etichette che la società riserva loro.