Guardia di Finanza, conclusa l'operazione “Gold Fish”

Sequestrati beni per oltre 17 milioni di euro
Ritratto di roberto parolari

I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno arrestato un noto imprenditore nel settore finanziario, operante nel Nord Italia, e hanno sequestrato beni per un valore superiore ai 17 milioni di euro. Inoltre è stata contestata la responsabilità amministrativa degli enti ad una società di consulenza coinvolta nell’attività illecita.
L’operazione delle Fiamme Gialle, convenzionalmente denominata “Gold Fish”, è stata coordinata dal Sostituto Procuratore Grazia Colacicco della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e scaturisce dalle risultanze dell’indagine “Crazy Diamond”, conclusa nel 2019. Un'indagine che aveva consentito di accertare una truffa per diverse centinaia di milioni di euro ai danni di decine di migliaia di risparmiatori da parte di società che, attraverso il sistema bancario, promuovevano e vendevano diamanti a prezzi notevolmente superiori rispetto all’effettivo valore, paventando agli investitori rendimenti irrealistici ed applicando loro esorbitanti provvigioni.


Approfondendo ulteriormente i flussi finanziari di una delle società sotto indagine, le cui quote erano già state sottoposte a sequestro nella precedente operazione, e sviluppando alcune segnalazioni per operazioni sospette, le Fiamme Gialle milanesi hanno ricostruito il complesso meccanismo di riciclaggio utilizzato per occultare una parte dei proventi derivanti dalla truffa messa in atto, anche attraverso l’interposizione di numerose persone fisiche e giuridiche.
Le investigazioni, svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, hanno consentito di rilevare che l’imprenditore aveva riciclato e reinvestito i propri guadagni illeciti in fondi gestiti da una società d’investimento lussemburghese nonché finanziando numerose imprese a sé riconducibili, tutte attive nel Centro e nel Nord Italia nei più diversificati settori economici: un ristorante a Forte dei Marmi, una cava di marmo, una sartoria ed un concessionario di autovetture tutti ubicati a Carrara e due società operanti nel recupero crediti e nell’intermediazione immobiliare con sede a Milano.
Le attività di indagine sono state effettuate a Milano, Roma, Varese e nelle province di Lucca e Massa Carrara ed hanno consentito di sottoporre a sequestro 53 rapporti finanziari, 21 partecipazioni societarie, un immobile e un’autovettura.

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