Sconto in fattura infissi 75%, Meloni sta tentando di annullare persino il 2023

A rischio gli ordini per milioni di euro dello scorso anno
Ritratto di Massimiliano Magli

Il governo Meloni sta mettendo mano a una pesante manovra che conferma lo Stato di crisi del suo bilancio, un bilancio che si conferma anti imprese e anti famiglie. 

Quanto avvenuto in questi giorni a Roma potrebbe diventare una bomba per l'intero mondo dell'edilizia ma anche per migliaia di famiglie. 

Dopo aver azzerato anche il bonus per le barriere architettoniche per gli infissi (sconto in fattura del 75%) relative al 2024, migliaia di aziende tremano perché potrebbero vedere follemente attaccati anche i contratti conclusi regolarmente nel 2023. 

In cosa consiste il rischio è presto detto: immaginate una famiglia o un'azienda che decida di mandare avanti un cantiere per ristrutturare la propria casa con un investimento di 200 mila euro. 

Sa che valorizzando i serramenti per renderli utilizzabili dai disabili (l'Agenzia delle Entrate ha precisato che non è necessario un disabile in famiglia, ma che l'intervento è considerato virtuoso poiché valorizza l'edificio in vista di una eventualità: infortunio, ospite disabile, nascita di un disabile ecc.), può beneficiare di un importante sconto: es. 100 mila euro di lavori, 25 mila euro di spesa effettiva.

Ha quindi sfruttato questo incentivo e mandato avanti il resto del cantiere con impegni, caparre, versamenti agli altri artigiani... 

E cosa scopre? Che il Governo gli toglie 75 mila euro dovuti per legge in virtù del disperato tentativo di prendersi il più possibile, con scuse folli: nel mirino ci sono per il 2023 gli acconti (che rappresentano a tutti gli effetti un titolo esecutivo), ma invece di premiare ditte che chiedono acconti bassi (aiutando le famiglie, anche se il saldo è comunque dovuto dopo poche settimane) il Governo si attacca al fatto che quegli acconti sono troppo bassi e quindi di fatto non sarebbe un titolo adeguato. Nemmeno un gatto può provare ad attaccarsi così bene ai vetri. 

Il risultato è che i colossi della distribuzione come le grandi e medie aziende di serramenti vivono momenti di puro terrore perché rischiano un fallimento clamoroso, dopo aver raccolto ordini per centinaia di milioni di euro. Ma quel che è peggio è che se per il 110%, che ricordiamo fu un salvataggio per l'economia italiana in pieno Covid e non certo una manovra in continuo, le difficoltà erano legate alla burocrazia e a qualche furbetto, in questo caso il Governo va ad aumentare la platea di sofferenza di famiglie e imprese, delegittimando ordini per centinaia di milioni di euro regolarmente stipulati e a norma di legge. 

E questa sarebbe la destra per le imprese e per le famiglie? I passi di ormai oltre un anno di Governo Meloni lasciano spazio a considerazioni che fanno deporre a favore di una incapacità a governare conti e a fare politiche con prospettiva.  Lo stesso azzeramento dello sconto in fattura è un colpo ai consumi. Con aziende che hanno milioni di euro di tributi da pagare e famiglie ormai prive di capienza fiscale, non attivare lo sconto in fattura significa ammettere la sconfitta da parte dei furbetti e l'incapacità di controllare, tutte critiche che il Governo Meloni, prima di formarsi, rivolgeva a chi era precedentemente in carica.  


 

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