Addio Bud Spencer

Clarense di madre lascia un vuoto immenso
Ritratto di Massimiliano Magli

Chiari in lutto per la scomparsa di Bud Spencer, avvenuto il 27 giugno. Pareva immortale, tanto immortale era la sua immagine per intere generazioni di italiani, e in particolare di clarensi, visto che a Chiari l'86enne Bud, al secolo Carlo Pedersoli, era legato da una parentela e da amicizie. Ma questa volta non sono bastati quei teneri cazzotti a tenere lontana la sorte.
Chiari gli era così legata al punto che a febbraio, il furto al luna park clarense di San Faustino, con il colpo alla gettoniera del mitico mini-razzo, aveva innescato proteste e sdegno da parte di tutta la comunità. Il mini-razzo era infatti uno dei simboli della goliardia di questo attore, napoletano di culla, che in «Altrimenti ci arrabbiamo» annichiliva l'arroganza di un borghese esibizionista, accompagnato da entreneuse, facendo roteare fino al volo nello spazio quella specie di ferro da stiro legato alle rotaie.
Il buono che vince contro l'arroganza. E Chiari ricorda Bud così già da ieri sera, appena appresa la notizia della sua scomparsa.
Nato a Napoli, Bud Spencer ha vissuto a Chiari diversi anni: il suo cognome pare clarense ma è in realtà di un napoletano (Alessandro Pedersoli) emigrato a Napoli da famiglia probabilmente brianzola. E' Facchetti il cognome che lo lega di più alla città delle Quadre. E' infatti quello della madre Rosa, zia di Bruno Caravaggi che avevamo intervistato anche in occasione del furto alle giostre: «Rosa era scesa al seguito della madre e della zia a Napoli, per il fidanzamento della zia con un Finzi. Lì conobbe Pedersoli e dal loro legame nacque Carlo».
Ma a Chiari ci è mai stato? «Eccome! La sua – spiega Caravaggi – era una presenza frequente soprattutto negli anni giovanili, quando saliva a Milano per allenarsi alle Piscine Cozzi. Fu campione nel nuoto e nella pallanuoto».
Nel 1952 partecipò alle Olimpiadi di Helsinki con la nazionale italiana nei 100 metri stile libero
Che ricordi ha di Bud? «Ricordi? - spiega Bruno –. In realtà l'ho visto sempre! L'ultima volta è stato due anni fa. L'ho raggiunto a Roma. Quando non c'era lui c'era la sorella. Bud è una persona buona e generosa, disponibile con tutti. Un animo grande».
Gabriele Zotti, consigliere comunale ricorda: «Bud viveva al Santellone quelle volte che tornava su. Per spiegare quanto la tradizione partenopea del padre aveva fatto breccia, basti dire che le napoletane zeppole erano il dolce di carnevale che a Chiari le famiglie legate a quella di Bud cucinavano insieme».
Mino Facchetti, sindaco emerito dopo due mandati tra il Novanta e il Duemila, è commosso dalla notizia: «Guardi gli 86 anni e dici che ha fatto la sua vita, ma ci lascia orfani di una bontà e di una capacità di divertire senza parolacce né volgarità che ci mancherà immensamente, come fosse andato via un adolescente. La sua morte, tanto è grande la sua bellezza, può dirsi prematura a dispetto di qualsiasi età».
Facchetti, che non è parente diretto della madre, ricorda come scoprì la clarensità di Bud: «Insegnavo alla sezione disabili del Cfp di Chiari e fu l'alunno Gabriele Beletti a rivelarmi che l'attore era legato a Chiari. Era il 1982 e pensavo a un modo indebito ma bellissimo di appropriarsi di una figura tanto bella. Invece Gabriele, che non c'è più da tempo, aveva ragione e ebbi modo di approfondire il legame tra Pedersoli e Chiari leggendo l'autobiografia di Spencer, in cui non è mancato un riferimento alla mia città».
A lui, anche per stazza e per sentimento, era legata una delle più grandi penne di Bresciaoggi, Giorgio «Jos» Sbaraini. Indimenticabile il giorno in cui, passato in redazione, Jos, da sempre devoto a una stesura dei pezzi con il lapis, rispose a un redattore che chiedeva come mai non usasse il computer dicendo «Secondo te, Bud Spencer prepara le sceneggiature con el computer?».
Cordoglio anche dal sindaco Massimo Vizzardi e dalla sua Giunta. Non è esclusa l'intitolazione prossima di un toponimo.
Se ne va un altro immenso pezzo di Italia, dalle insospettabili quanto profonde radici bresciane.

 

Vota l'articolo: 
Non ci sono voti