Parking stazione, si cambia

Ritratto di Deborah

E’ un tormentone che dura ormai da quasi un anno e che ha fatto inviperire decine di automobilisti che avevano regolarmente pagato il prezzo dell’abbonamento di parcheggio. Il parcheggio interrato della stazione, prima fiore all’occhiello dell’urbanistica clarense, con un costo risibile di un euro al giorno che favoriva l’accesso ai treni e un abbonamento ancora più conveniente, si è da tempo trasformato in una vicenda surreale.
In tanti mesi, infatti, la sbarra di accesso e custodia del parcheggio è rimasta alzata sia in entrata che in uscita. Vanificati così gli abbonamenti e anche la sicurezza, il caso è stato preso di petto dal Comune, dopo che più volte aveva tentato di risolvere il disagio contattando il gestore tecnico del parcheggio.
La vicenda sarà risolta tagliando la testa al toro, come si suol dire: verrà completamente cambiato l’accesso, rimuovendo il sistema di controllo con la sbarra.
«Infatti – spiega il sindaco Massimo Vizzardi - è stata finanziata la messa in sicurezza del parcheggio interrato presso la stazione, mediante la chiusura degli accessi tramite cancelli basculanti.
In questo modo i cittadini potranno utilizzarlo con maggiore serenità e si eviteranno i piccoli atti di vandalismo». Il disagio aveva finito per trasformare il parcheggio più protetto di Chiari, in terra di nessuno, anche a fronte della particolare ampiezza di questo spazio, dove negli ultimi mesi poteva entrare chiunque.
Il paradosso è che chi fino a prima si sentiva sicuro nel parcheggiare la propria auto, ora preferiva spazi aperti e paradossalmente più custoditi, visto che all’interno del parcheggio, in assenza di sbarre, per i ladri e i vandali era possibile agire indisturbati. Lo stesso intervento riguarderà un luogo simbolo del degrado, come il sottopasso San Bernardino, utilizzato da centinaia di studenti e cittadini ogni giorno, ma da sempre luogo di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, oltre che bivacco per senza fissa dimora. Ma al centro dell’attenzione è anche il degrado del complesso Granaio, l’ultimo quartiere nato a Chiari una decina d’anni fa e rimasto in parte ancora disabitato per la crisi del mercato immobiliare: qui gli atti di vandalismo e di spregio del patrimonio privato non si contano. «A questo proposito – ha spiegato Vizzardi - il Comune ha promosso una serie di incontri con gli amministratori condominiali dei vari complessi residenziali, per trovare soluzioni concrete a fatti di microcriminalità e vandalismo che da sempre interessano tale area della città». 

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