Se ti rubano 200 pecore

Incredibile furto nel Cremonese per allevatori di Sellero
Ritratto di Deborah

Furto di bestiame senza precedenti nei giorni scorsi per una famiglia di pastori proveniente da Sellero. Per la famiglia Carminati, che si divide tra la nostra provincia e Cremona, quanto accaduto tra il 17 e il 18 dicembre ha dell'incredibile e del drammatico: in una sola notte sono scomparse 200 ovini, 170 pecore adulte di razza bergamasca e una trentina di capre meticce.
Se si considera che un capo costa circa 150 euro il danno è subito quantificato: circa 30 mila euro di sola carne, a cui si somma il costo di aver allevato fattrici, curato gli agnellini e le caprette, tutelato quello che per il signor Gian Michele Carminati era anzitutto un marchio di qualità e un patrimonio affettivo. Ne parla il figlio Giacomo che con il padre cura i circa 500 capi dell'allevamento ora quasi dimezzati: «Ci hanno portato via un pezzo di famiglia – spiega -. Eravamo a Sospiro, ospiti di un pezzo di terra regolarmente tracciato dai fettucciati elettrici, e quando il giorno dopo ci siamo recati per recuperare il nostro gregge non abbiamo trovato che pochi capi. L'aspetto crudele è che molte pecore, probabilmente per accelerare l'abigeato, sono state percosse e alcune di quelle che non sono state portate via sono state trovate con ossa fracassate e traumi comportamentali evidenti. Straziante poi la vista degli agnellini privati dell'allattamento materno. In questi giorni ci stiamo arrangiando con le allattatrici ma non è la stessa cosa».
Le pecore sono marchiate all'orecchio sinistro con una mezzaluna ed è il simbolo a cui i Carminati si affidano per poter raccogliere eventuali segnalazioni.
«Ormai – spiega Carminati – viviamo soprattutto nel Cremonese dove abbiamo trovato terra e strutture adatte per l'allevamento delle pecore, ma la nostra storia appartiene a Brescia dove regolarmente torniamo. E alla stampa bresciana ci affidiamo per diffondere la nostra segnalazione, affinché chiunque dovesse notare bestiame con quel marchio ci chiami senza indugio».
Il recapito telefonico di Giacomo è 345.9463026: «Non chiediamo carità – spiega – ma comprensione e un minimo di coraggio nel denunciare qualora si scorgano capi sospetti».
Ma come è stato possibile portare via tanti animali in così poco tempo? «Abbiamo scoperto che non potendo raggiungere il campo direttamente con il tir, vista la dimensione del sentiero, hanno utilizzato un furgone navetta per portare il bestiame dal terreno all'autoarticolato. Sulla terra è rimasta persino l'impronta del presunto palo con le relativa sigarette fumate. Viviamo un incubo: chiediamo a bresciani e bergamaschi di aiutarci affinché tutto questo si riveli solo un brutto sogno».
Il furto è stato regolarmente segnalato ai carabinieri.


 

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