Fondazione Pellegrini Forlivesi: un anno di vita all’insegna della solidarietà

Durante l’emergenza Covid la sinergia con l’Asst Franciacorta ha permesso di salvare molte vite
Ritratto di Benedetta Mora

Servizio, rispetto, apertura al mondo, tutela della tradizioni e delle culture locali, più che principi, scritti nero su bianco all'interno dello statuto, dei veri e propri mantra per la Fondazione Pellegrini Forlivesi, che il 13 giugno scorso ha chiuso i primi 12 mesi di attività. Un'attività importante, svolta in ricordo di chi ha fatto molto per gli altri, i Professori Augusto e Gianfranco Pellegrini, la Dottoressa Laura e l’Avvocato Luigi Forlivesi, «vite di passione e di missione le loro», spiega il presidente del sodalizio clarense Augusto Pellegrini che ricorda di aver sempre «ammirato profondamente l'opera dei miei genitori e dei miei nonni, che davanti ai miei occhi ogni giorno aiutavano tanta gente. Nei loro pazienti vedevo la speranza e la paura, la riconoscenza e l'affetto. Nei miei genitori e nei miei nonni vedevo la forza d'animo e la passione, per il proprio lavoro, che davanti ad un ostacolo li portava ad impegnarsi ancora di più». La stessa forza d'animo e la stessa passione che ha mosso i primi 12 mesi di vita della Fondazione, scanditi dall'organizzazione di due incontri culturali di carattere internazionale: il primo, in calendario il 13 giugno 2019, giorno del «battesimo» della Pellegrini Forlivesi, ha avuto come ospite Jack Zetkulic dell'American University di Washington, mediatore del conflitto serbo-bosniaco, il secondo, il 24 ottobre scorso, Blair Holladay, AD della Società Americana di Patologia, protagonista, assieme al professor Corsi Romanelli, presidente della Società Italiana di Patologia e medicina Translazionale, dell'accordo già ribattezzato «la firma di Chiari» che porterà le due realtà ad ampliare il proprio raggio di azione sulla scorta dell'esempio di ASCP che, grazie al progetto «Partners for Cancer Diagnosis and Treatment in Africa» è attiva da anni in un programma di diagnostica tumorale condotto nei paesi subsahariani. In quell'occasione il Professor Holladay ha illustrato il suo modello di solidarietà, caratterizzato da professionalità ed efficacia, applicato con successo in tutto il mondo e che, a Chiari, ha trovato piena applicazione nei mesi della pandemia. Durante l'emergenza Covid, che ha messo a dura prova l'Ospedale Mellino Mellini, infatti, proprio grazie alla sinergia tra la fondazione Pellegrini Forlivesi e l'Associazione Americana, il nosocomio cittadino ha ricevuto in dono una serie di maschere medicali CPAP, Total-Face, dispositivi introvabili, grazie ai quali molte vite sono state salvate. Ad aiutare l'Asst Franciacorta, nel momento più difficile dell'emergenza, anche la raccolta fondi #InsiemexAsst Franciacorta avviata con l'associazione genitori Amali, alle botteghe di Chiari e con il Giornale di Chiari che ha permesso di fare tanto per gli ospedali di Chiari e Iseo. «Siamo felici di aver portato il mondo a Chiari - spiega Augusto Pellegrini- sia per gli straordinari racconti regalatici da personaggi di altissimo livello internazionale, per gli Accordi Internazionali firmati a Chiari che aiuteranno a cambiare il mondo, e soprattutto per aver catalizzato attenzione internazionale su Chiari che ha permesso di acquisire materiali medici introvabili che hanno aiutato lo straordinario personale dell'ASST Franciacorta a salvare tante vite nella nostra provincia, e non solo, durante l'emergenza sanitaria. E' passato solo un anno. Ed è solo l'inizio»

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