Nasce l'isola ecologica anti sprechi
Sarà un'isola ecologica ed etica quella che il Comune di Urago d'Oglio realizzerà nei prossimi mesi. Dopo anni di abusi e di inadeguatezze legate allo spazio presente in via Castelcovati, il sindaco Antonella Podavitte ha deciso di dare un taglio a tale situazione, varando un progetto affidato dallo studio Eugenio Pezzola di Rovato.
Messo in preventivo lo scorso anno, il progetto ha dovuto scontare in tempistica gli interventi per la nuova scuola elementare, completamente rinnovata e raddoppiata. I tempi per tale progetto hanno fatto slittare al 2018 la realizzazione della nuova isola ecologica, che richiederà un intervento di circa 350 mila euro ma che, assicura il sindaco, «terra fede alla nostra tradizione sul differenziato e prevederà un intervento supplettivo per ridure ulteriormente i rifiuti, soprattutto quelli ingombranti». Siamo in via Stradivari, a est dell'abitato. Qui il Comune ha concordato una cessione d'area in via bonaria con i privati per realizzare un'isola ecologica che consentirà di perfezionare la raccolta differenziata, conoscendo il reale conferimento grazie all'elettronica.
«Arriviamo da un'isola ormai superata – spiega il sindaco – per questo abbiamo anzitutto voluto allinearci con le altre realtà intorno, prevedendo la realizzazione di un conferimento dall'alto mediante l'accesso a rampe di scarico. Ma non è tutto: abbiamo visitato le isole ecologiche più tecnologiche della nostra regione e abbiamo deciso di ricorrere alla pesata di rifiuti che arrivano come pure a una tessera di riconoscimento».
Questo consentirà a Urago di avere un quadro ben preciso della differenziata totale, visto che a molti Comuni sfugge il tonnellaggio di quanto apportato nelle isole ecologiche. Inoltre permetterà di verificare apporti anomali e di qualificare diversamente i privati come le imprese che apportano rifiuti dal peso fuori standard, così da riformulare una tariffa rifiuti adeguata.
Inoltre, la nuova isola prevederà uno spazio interno per i rifiuti recuperabili, ossia per quegli oggetti che il custode, in forza ad Aprica tramite cooperativa, verificherà come oggetti destinati al riuso. «Si tratta di un'isola ecologica improntata a un concetto etico, come quello del riuso – spiega Podavitte -. Questo consentirà benefici sulla riduzione dei rifiuti ma consentirà pure alle famiglie povere di poter ritirare oggetti utili a costo zero».















