Trafilerie Gnutti: il rilancio passa per l'alluminio

Si è riunita giovedì la conferenza di presentazione del progetto Trafilerie Gnutti destinato a un nuovo insediamento industriale destinato all'alluminio.
Tre milioni di euro con cui verrà realizzata la nuova sede della Compagnia dei Carabinieri di Chiari che serve un bacino di 34 Comuni e 13 caserme. Cento il numero dei dipendenti stimati per la nuova industria una volta andata a regime. E infine 120 i milioni di euro investiti per il nuovo complesso industriale.
Sono i numeri della presentazione pubblica di ieri pomeriggio a Chiari relativamente al nuovo comparto produttivo di alluminio per le Trafilerie Gnutti. In sala Repossi il sindaco Sandro Mazzatorta, l'assessore all'urbanistica Davide Piantoni e il dirigente del Settore Territorio comunale Aldo Maifreni hanno accolto Enrico Gnutti, presidente delle Trafilerie e patron di questa maxi intrapresa che porterà tra Chiari e Urago d'Oglio (2/3 nel primo Comune e per il resto sul Comune confinante) una produzione di alluminio «che – ha spiegato Gnutti – deve essere segno di speranza e ripartenza dopo una crisi paurosa che ha messo alle corde la produzione di ottone in via S. Bernardino e in via Pellico: abbiamo subito cali paurosi legati alla crisi ma anche a una concorrenza del mondo asiatico dove la manodopera lavora a prezzi stracciati. Il risultato è stata la chiusura del turn-over e la cassa integrazione generale che va da 4 a 6 giorni al mese. Così ci siamo trovati nella condizione di avere libere menti e mani: una cosa costosissima a lungo andare, e per questo abbiamo deciso di impiegarle nel nuovo stabilimento, visto che l'ottone è una lega che per know-how è sorella dell'ottone».
L'investimento è cadenzato in 10 anni e l'assorbimento di manodopera dovrà fare i conti anzitutto con un travaso di lavoratori dalla sede della storica fonderia per far fronte agli esuberi. Si partirà con un primo investimento per la produzione di 7000 tonnellate di alluminio all'anno, quindi, grazie a una nuova pressa, a una pressa ulteriore da 3500 tonnellate con una produzione di 9000 tonnellate complessive.
La realizzazione della nuova sede di Compagnia dovrà partire entro 18 mesi dalla firma della convenzione urbanistica con la Gnutti, mentre l'iter prevede la conferenza dei servizi il 21 gennaio e a fine febbraio il Consiglio comunale che dovrà licenziare questo progetto.
Da Gnutti un plauso all'Amministrazione comunale del sindaco Mazzatorta per «aver aiutato questa azienda a crescere e a proporre sul territorio una nuova sfida alla crisi globale». Mazzatorta ha ricordato come Chiari «sia, contrariamente al trend nazionale, uno dei Comuni che meglio hanno utilizzato lo strumento dello Sportello unico per le attività produttive», mentre Piantoni ha evidenziato «la tempestività, grazie a un lavoro di squadra, con cui venne approvata la delibera di Giunta che recepiva l'iter delle Trafilerie: 7 giorni».
L'accesso al nuovo comparto avverrà con una rotonda. Infine il progettista Mauro Salvadori (coordina una decina di studi per questo progetto), che seguirà anche il progetto per la nuova caserma, ha ricordato la scelta alternativa al Polo del Produrre «è legata al maggior risparmio di suolo che questa soluzione comporterà: due capannoni sono già esistenti in via Milano e ne verrebbe realizzato un altro». In tutto sarà coperta una superficie di 55 mila metri quadrati che si aggiungono ai circa 35 mila esistenti. Tutto sarà ricoperto da fotovoltaico.