La Casa dell’Acqua non piace agli esercenti

Temono una concorrenza sleale
Ritratto di mavi

Si avvicinano le elezioni amministrative e le parti in corsa affilano le armi. Se il sindaco uscente Marco Franzini ha annunciato di non volersi ricandidare, il centrodestra ha già espresso il suo candidato, il consigliere leghista Giorgio Guarneri. Proprio Guarneri ha preso la parola per sostenere la voce degli esercenti del centro contro il posizionamento del nuovo distributore automatico di acqua e bibite, “la Casa dell’Acqua”, che è stato installato dall’Amministrazione comunale in Piazza Unità d’Italia ed inaugurato venerdì 26 febbraio con presente il vicesindaco Alessandro Prudenzi, che aveva seguito il progetto durante il suo iter.
L’installazione del distributore non è stata vista di buon occhio dai proprietari dei bar nella zona del centro cittadino, che paventano una concorrenza sleale. Infatti, oltre al posizionamento del distributore, che costa al privato 370 euro all’anno più circa 100 euro di tassa del suolo pubblico, c’è anche la clausola di affiancare a quello dell’acqua un distributore automatico di bibite e merendine, che avrà prodotti per forza di cose con prezzi più bassi rispetto a quelli degli esercenti del centro.
Nel volantino informativo, che si può leggere nel sito del Comune, si dice che la “Casa dell’Acqua” erogherà acqua pulita che arriva direttamente dall’acquedotto cittadino, a chilometro zero e con grandi vantaggi per i cittadini che vanno da un notevole risparmio alla riduzione dell’inquinamento dovuto alla produzione, al trasporto e a allo smaltimento delle varie bottiglie. L’acqua naturale e frizzante che verrà presa dal distributore costerà 0,05 centesimi al litro, sarà acquistabile con denaro contante o con apposite card e sarà possibile acquistare cestelli completi di 6 bottiglie in vetro al prezzo di 10 euro.
Giorgio Guarneri ha sottolineato l’ingiustizia di «far pagare la stessa acqua che i cittadini prendono dal rubinetto di casa», la concorrenza sleale del distributore di merendine e bibite nei confronti degli esercizi commerciali della zona, che per far fronte a tasse come la tassa occupazione spazi e aree pubbliche devono per forza tenere i prezzi più alti, e l’impatto con l’ambiente circostante della struttura. «Il luogo scelto ha dei vincoli precisi da parte della Sovrintendenza di Brescia – ha sottolineato Guarneri -, nello stesso posto è stata prevista la collocazione di due lapidi alla memoria recanti i nomi dei caduti di Castel Mella delle due Guerre, sarà nostra premura informare la Sovrintendenza per un sopralluogo».
Il sindaco uscente Marco Franzini ha dichiarato di trovare «risibile il fatto che il distributore possa danneggiare i bar della zona. Se un esercente si lamenta significa che non è in grado o non vuole offrire ai propri clienti un servizio migliore di quello che può offrire un distributore di merendine confezionate e di bibite da bere in piedi e all’aperto. Se un bar teme tale concorrenza probabilmente ha problemi ben più gravi».
Il sindaco ha anche ribadito che il costo di 5 centesimi per l’acqua serve per remunerare la buona qualità del prodotto erogato, con il filtraggio e la refrigerazione. La “Casa dell’Acqua” ha anche l’obiettivo di disincentivare lo spreco che si crea dove la distribuzione è gratuita, i cui costi di gestione sono a carico del Comune. «La sinergia con il privato – conclude il sindaco - permette di avere un servizio di qualità a costo irrisorio per l’utente».

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