Enzo Biagi diceva che ci sono due tipi di raccomandazioni. Una la praticava lui stesso, quando, accogliendo un aspirante giornalista che gli arrivava in redazione, ne valutava le potenzialità e, se valente, lo raccomandava all'editore di turno (per la serie «te lo raccomando tanto è promettente»). Poi c'era la raccomandazione all'italiana e quella era tutta un'altra cosa.
Come Enzo Biagi, ad aggirare il collocatore del lavoro, per farsi collocatore di fatto, c'era anche un arcivescovo di Milano, divenuto poi papa, infine santo: Giovanni Battista Montini, il papa bresciano, Papa Paolo VI.