Logistica Copan a Castel Mella

Sindaco e Giunta assenti all'assemblea pubblica
Ritratto di roberto parolari

Caro Direttore,

scrivo a distanza di alcuni giorni dall’assemblea organizzata dal comitato “Salva Macina”, costituitosi nel comune di Castel Mella, per contestare la decisione della Giunta Municipale di approvare l’insediamento di una mega struttura immobiliare proposta dalla ditta Copan srl in adiacenza alla località Macina.
Il tema che intendo trattare non riguarda però gli aspetti che detto intervento comporta sul territorio, davvero notevoli, meritevoli di essere approfonditi e valutati con cognizione di causa in un contesto più ampio, riconoscendo il diritto dei cittadini di esprimersi su certe decisioni della Giunta Municipale ritenute inopportune, se non contrarie all’interesse della collettività.
Ciò che mi ha colpito quella sera è stata la totale mancanza dei consiglieri comunali aderenti al gruppo di maggioranza ai quali, com’è ovvio, ha fatto da contraltare la presenza dei colleghi di minoranza.
E’ il gioco delle parti, com’è costume in politica.
Non è accettabile che di fronte ad una rivendicazione popolare, forte di 1.200 firme raccolte, non ci sia un solo consigliere che abbia il buon senso e nemmeno senta il dovere istituzionale che gli elettori gli hanno conferito, di ascoltare in prima persona le argomentazioni avanzate da così tanti cittadini, che non condividono la decisione della giunta Municipale.
Da anni non assisto alle riunioni del consiglio comunale, mi tengo informato, so che il dibattito latita e che di fatto il ruolo dei consiglieri consiste nel gesto di alzare la mano per approvare l’ordine del giorno proposto.
E’ la conseguenza di chi, privato dell’opportunità di confrontarsi su temi e provvedimenti già decisi e blindati, non trova motivazioni per giustificare la presenza in C.C. da qui l’inconscia accettazione di un ruolo marginale.
Questo non deve costituire alibi, il ruolo che ricoprono deriva da una consultazione elettorale democratica, le preferenze ricevute corrispondono a una delega conferita per amministrare la cosa pubblica, ne consegue un obbligo morale al quale devono assolvere con passione e responsabilità.
Non considerare meritevole di attenzione un’assemblea pubblica è ingiustificabile, c’era l’opportunità di sentire direttamente le ragioni della protesta, senza filtri, ne avrebbero ricavato elementi per formare una propria opinione, priva di condizionamenti, avrebbero dato dignità al proprio ruolo.
Nessuno avrebbe chiesto loro pronunciamenti imbarazzanti, la presenza di rappresentanti del C.C. rappresentava un segnale positivo, dimostravano di avere rispetto delle istanze dei cittadini e attenzione verso la problematica trattata.
Così non è stato, ne conosciamo i motivi, gli uomini formano le istituzioni e quando questi rappresentano solo gli interessi di parte, quando non danno voce a chi non ne condivide l’operato, quando creano un solco tra sé stessi e i cittadini, non fanno altro che alimentare il qualunquismo che nutre, purtroppo, i detrattori del sistema democratico.
Al consigliere comunale si chiede un minimo di conoscenza dell’attività svolta dagli organi esecutivi, hanno il dovere di spiegare al cittadino che per strada, al bar o in qualsiasi altro luogo, chiede notizie, è l’unico modo per riscattarsi da una posizione marginale, dimostrarsi disinformati pregiudica il prestigio personale e danneggia l’organismo che rappresenta.
Sono semplici considerazioni, se vogliamo veramente ambire ad un futuro migliore è indispensabile cominciare da uomini o donne capaci, preparati professionalmente e culturalmente, liberi da condizionamenti , lungimiranti, che sappiano interpretare le esigenze della popolazione con spirito di servizio e non come un’attività lavorativa ben retribuita che fornisce privilegi e quant’altro.

Egidio Piovanelli
(Castel Mella)

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