Partiti i lavori per il nuovo depuratore di Mairano

Il primo stralcio dell'opera costerà 5,5 milioni di euro
Ritratto di roberto parolari

Razionalizzare gli schemi di depurazione e sostituire i piccoli impianti obsoleti con strutture più funzionali ed efficienti: questa la strategia di Acque Bresciane che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Brescia. Strategia che vede ora l’avvio del primo stralcio dei lavori per il nuovo impianto di depurazione intercomunale a Mairano, che occuperà un’area di circa 11.000 metri quadrati e successivamente una rete di collettamento a servizio dei Comuni di Lograto, Brandico, Maclodio e Longhena.
«Il cantiere per la realizzazione del nuovo depuratore a Mairano è stato appena avviato – spiega Mauro Olivieri, direttore tecnico di Acque Bresciane -, mentre il collettamento dall’attuale impianto a quello nuovo, i cui lavori erano iniziati alla fine del 2020, è sostanzialmente concluso. Attualmente il comune è servito da un impianto di vecchia generazione e sottodimensionato, destinato ad essere dismesso e peraltro in procedura di infrazione comunitaria. Questo lotto è il primo di tre stralci che progressivamente porteranno al completamento di uno schema di depurazione intercomunale, che consentirà di dismettere cinque impianti».
Tre di questi sono ormai obsoleti e in posizioni critiche rispetto ai centri abitati. La centralizzazione degli schemi di depurazione consente di garantire elevate efficienze di trattamento. Grazie a una moderna filiera di trattamento, l’intervento comporterà notevoli benefici ambientali e consentirà di risolvere il problema delle infrazioni comunitarie.


La centralizzazione della depurazione in impianti di medie dimensioni consente di realizzare strutture dotate delle più moderne tecnologie, con sistemi di trattamento terziario e linee di trattamento fanghi, garantendo prestazioni elevate e quindi la restituzione all’ambiente di acque di elevata qualità, nel pieno rispetto degli obblighi delle più stringenti normative e con la possibilità di pianificare anche gli adempimenti previsti dal Regolamento Regionale 6/2019, che prevede ad esempio la realizzazione di vasche di laminazione in testa impianto.
Questi interventi sarebbero economicamente e tecnicamente insostenibili per piccoli depuratori su scala comunale.
Il secondo stralcio riguarderà il collettamento del Comune di Lograto, il cui depuratore è in procedura di infrazione comunitaria, mentre il terzo riguarderà progressivamente i comuni di Maclodio, Brandico e poi Longhena.
Questo primo stralcio ha un costo di 5,5 milioni per circa 9.000 abitanti equivalenti e 2 km di rete fognaria ed è destinato a concludersi entro maggio 2023.
L’investimento complessivo da parte di Acque Bresciane per i tre lotti ammonta ad oltre 12 milioni di euro e servirà 25.000 abitanti equivalenti, con una rete di collettamento di 9,2 km.
 

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