Il comandante Garofalo va in pensione

Era arrivato a Chiari nel 1982
Ritratto di roberto parolari

E' scoccata la pensione per il comandante della Polizia Locale di Chiari Michele Garofalo.
Con poco più di 62 anni ha sfruttato Quota 100 per riposarsi al soldo dell'Inps, dopo quasi 40 anni di impegno come agente di Polizia Locale.
Arrivò a Chiari l'1 giugno del 1982.
«In quell'anno – spiega Garofalo – arrivammo alla quota di sette vigili urbani e fu istituito il corpo di polizia. Da allora posso dire di aver soltanto avuto grandi soddisfazioni nonostante difficoltà e imprevisti. Per questo voglio ringraziare tutti gli amministratori che mi hanno affiancato e la comunità che ha sempre collaborato con il nostro corpo di Polizia. Sono onorato di aver servito Chiari».
Tra i progetti di maggior soddisfazione il comandante ricorda «il Patto locale di sicurezza urbana varato nel 2010» con 18 Comuni aderenti, oltre a Provincia e Parco Oglio: «E' stato un momento in cui i campanilismi hanno davvero lasciato spazio al progresso della sicurezza. Avevamo attivato anche l'ufficio falsi documentali e carabinieri, Fiamme gialle e Polizia stradale ci chiedevano aiuto per smascherare identità inventate. Auspico che questi progetti possano tornare».
Originario di Catania, Garofalo è stato per tutta la sua carriera a servizio della Polizia Locale di Chiari.
«Nei giorni scorsi – ha aggiunto – sono stato commosso dal saluto di alcuni politici sui social network. Saluti a cui si sono accodati tanti commenti positivi che mi hanno davvero colpito. Segno evidente che il mio ruolo è stato apprezzato dalla comunità».
Al comandante è arrivato il saluto del sindaco Massimo Vizzardi e di tutta l'Amministrazione oltre che dei colleghi a cui nelle scorse ore ha inviato una lettera di saluto.
«Non è per niente facile – ha scritto ai colleghi - salutarvi dopo aver condiviso e affrontato insieme a voi tante straordinarie esperienze lavorative e, siccome so per certo che in presenza, mi sarei commosso, ho preferito utilizzare questo strumento per il mio commiato. Ognuno di voi, con l'affetto, la stima ed il rispetto che ha dimostrato nei miei confronti, mi ha aiutato ad affrontare e superare mille ostacoli e difficoltà proprie del mio lavoro, insegnandomi professionalmente, ma anche umanamente, moltissime cose».
 

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