In un libro le proposte sulla scuola dopo la Covid-19

Le riflessioni di pedagogisti, medici, insegnanti e dirigenti come il clarense Rodolfo Apostoli
Ritratto di roberto parolari

Edito da Gam Editrice di Rudiano nei giorni scorsi è stato pubblicato l’e-book “A Scuola dopo la Covid-19. Non torniamo indietro, andiamo avanti. Riflessioni e idee per una scuola a misura di bambini e ragazzi”, che conta tra i curatori anche il clarense Rodolfo Apostoli, ex dirigente scolastico. Il ricavato della pubblicazione sarà utilizzato per dar vita ad iniziative di formazione a favore dei bambini promosse dall’associazione Montessori Brescia. Riportiamo uno stralcio della presentazione.
«Un libro scritto a più mani nel quale può sembrare difficile trovare un filo rosso che ne unisca tutte le parti, al contrario mentre si legge appare chiaro il disegno che sorregge tutte le argomentazioni.
Ne prendono parte pedagogisti e insegnanti, medici psicologi e dirigenti scolastici. Gli occhi aperti sulla realtà e sulle esigenze dei bambini. Una visione prospettica da più punti di vista per una proposta fondata e concreta sul post corona virus. 
L’esperienza vissuta dai bambini nel periodo di chiusura ha certamente portato scompensi fisici ed emotivi, ha modificato per non dire annullato le relazioni ed ha certamente ridisegnato una nuova visione degli spazi e dei tempi. 
L’esigenza di scrivere un libro a più mani nasce dalla constatazione di quanto ci si sia dimenticati dei bambini e delle loro esigenze tirandoli in campo solo in seconda battuta: perché i genitori dovevano tornare a lavorare. 
L’esigenza è pedagogica ed il criterio di riavvio delle scuole deve essere prima pedagogico.


La domanda principe tuttavia è: come rientriamo, la bufera attraversata ha cambiato i termini della situazione ed è pertanto necessario pensare ad un cambiamento, ad un’innovazione che ridisegni la scuola nelle sue finalità, nei suoi obiettivi e soprattutto nella sua organizzazione. Certo, fermo restando quanto richiesto dalle norme di sicurezza.
 Ecco perché nel titolo appare un impegno preciso: “non torniamo indietro, andiamo avanti”.
“La novità scardina i nostri schemi, prodotti dalle abitudini e ci richiede di elaborarne di nuovi, proprio attraverso le esperienze che riusciamo a condurre nell’ambiente modificato”. Questa è l’idea base che porta gli autori a ipotizzare e proporre una scuola che dovrebbe essere nuova e non ricalcare la realtà precedente alla pandemia.
In questa chiave le parole “ri-cominciare, ri-conoscersi” assumono una valenza particolare e offrono significati nuovi ai termini da sempre usati nella scuola come educare cittadini responsabili e autonomi, ascoltare, accompagnare, dialogare, coinvolgere in un clima di serenità.
Le categorie che entrano in gioco nel libro sono lo spazio, il tempo, la relazione.
Ci si chiede come saranno cambiati i bambini? Quale amore e quale passione potranno ancora esprimere dopo una esperienza senza “corporeità” senza contatto fisico. Lo spazio offerto dalla scuola sia fisico che psicologico sarà ancora quella “gabbia” lasciata tempo fa o ne saranno abbattute le sbarre che fisicamente ed emotivamente costringevano i bambini alla rinuncia alla propria espressività?
Emerge nella trattazione la necessità dell’uso degli spazi esterni della scuola come ambienti di vita “campo base” per la costruzione e la realizzazione dei progetti stessi della scuola. L’ambiente esterno come elemento e sollecitazione allo studio. Gli ambienti esterni malamente indicati da molti opinionisti come luoghi del far lezione: come teatri e musei, luoghi di lavoro e agricoli sono qui indicati come spazi di normale attività per una scuola aperta al territorio e che dal territorio riceve gli input per il suo essere. Il concetto di riferimento è l’”outdoor education” fare scuola fuori dalla porta, una scuola all’aperto.
“La scuola purtroppo non brilla per vivacità innovativa. Si ferma spesso alla proposta e all’intervento didattico e non va oltre”.
Così chiudono le loro riflessioni e proposte gli autori e nonostante questo aggiungono: “noi ci pensiamo e ci crediamo”.
Non torniamo indietro, andiamo avanti».

Vota l'articolo: 
Average: 5 (1 vote)