Primato piste ciclabili

Si punta ai 40 chilometri
Ritratto di giulia

Chiari primeggia in provincia in fatto di piste ciclabili. Il primato arriva dopo l’avvio del cantieramento di una nuova ciclabile di 4,5 chilometri che collegherà il centro storico della città delle Quadre con quello di Rudiano e infine con il Parco Oglio.
Si tratta di un cantieramento innovativo perchè consentirà di mettere in sicurezza anche l’asse stradale che sarà nettamente allargato. Da carrareccia via per Rudiano diventerà infatti una strada a due corsie con sei metri di larghezza. Numeri importanti che si affiancano agli interventi di messa in sicurezza degli snodi più critici, come la curva a gomito all’altezza della Green Division. Qui verrà infatti realizzata una rotonda così da rendere decisamente più sicura la svolta.
Ma il primato di Chiari è destinato a crescere ulteriormente con un traguardo sempre più prossimo ai 40 chilometri di ciclabili. E’ il futuro la mobilità leggera e lo dicono anche le nuove tecnologie elettriche a servizio delle biciclette, oltre che gli studi sull’importanza dell’attività fisica, ormai medicina senza eguali.
La pista attuale infatti porterà ad oltre 27 chilometri la rete clarense, mentre altri progetti allungheranno a 40 i chilometri disponibili per pedoni e ciclisti.
E’ qui la novità del progetto clarense, voluto fortemente dal sindaco Massimo Vizzardi, consigliere regionale da febbraio, che non si è acconentato del nuovo maxi progetto verso Rudiano (1,2 milioni di euro e 36 proprietà interessate dagli espropri).
In cantiere sono infatti diversi interventi, che interesseranno tra le tante strade anche via Lunghe e via Cologne, da tempo bisognosi di una messa in sicurezza per i ciclisti.
Ma il primato di Chiari è ancora più importante se si considera che dalla conta dei chilometri ciclo-pedonali sono esclusi, per prassi, tutti i passaggi in Ztl che, come fa notare l’assessore al centro storico Domenico Codoni, «sono a tutti gli effetti spazi di tutela per pedoni e ciclisti per di più in spazi ancora più critici, dove il passaggio delle vetture risulterebbe ancora più pericoloso». 

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