"La Colonna Bianca" di Michele Consoli

L'ultima fatica del vignettista iseano
Ritratto di alex

Edito dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano, nelle scorse settimane è stato presentato il volume “La Colonna Bianca” opera del vignettista iseano Michele Consoli. Il libro è parte delle iniziative culturali promosse nei vari Comuni del territorio grazie al progetto «Sebino, un’opera d'autore» della Comunità Montana del Sebino. Il progetto attinge ai fondi per i Piani integrati della cultura di Regione Lombardia e ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale più rappresentativo del Sebino Bresciano, attraverso la riqualificazione di emergenze storiche, la conversione di edifici a luoghi atti alla creatività e la diffusione della conoscenza dei beni con iniziative.

Già autore delle “Vignette Virali”, disegnate durante la pandemia e che gli sono valse una lettera di complimenti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e di vignette satiriche dedicate alla politica locale, come la raccolta “Lo Svasso”, Michele Consoli nel volume “La Colonna Bianca”, che conta 116 pagine e una quarantina di illustrazioni, racconta fatti poco noti della storia locale di fine Settecento, sviluppatisi attorno a una colonna bianca che ancora oggi, incastonata in un palazzo nei pressi di piazza Garibaldi, resta avvolta da un alone di mistero. Il volume è un libero adattamento delle opere cinematografiche di Luigi Magni, regista della trilogia "In nome del Papa Re", "Nell'anno del Signore" e "In nome del popolo sovrano". Il 28enne iseano, partendo dalla trilogia di Magni, ambienta la sua storia in vari luoghi della comunità montana come la chiesa dei Disciplini di Sale, la piazza di Ome, l'altopiano di Fraine a Pisogne offrendo vari spunti di approfondimento al lettore. Nelle 116 pagine di “La Colonna Bianca” sono presenti personaggi veramente esistiti e altri inventati dall'autore, ma sempre legati al territorio della Comunità Montana del Sebino. Per disegnare questi personaggi, Consoli si è ispirato ad amici che vivono nel territorio e che sono stati ben felici di prestare i loro volti al vignettista.   

Ecco la trama del romanzo che Michele Consoli ambienta nel 1796: è un periodo di grandi sconvolgimenti politici e sociali con la Repubblica di Venezia che sta crollando sotto i ripetuti colpi dell'avanzata francese. Anche la Quadra d'Iseo è in subbuglio con i giacobini che si organizzano per prepararsi all'avvento del nuovo ordine democratico. Carlo Cernuschi (tra i fondatori dell'Ateneo di Brescia), Ippolito Bargnani (futuro segretario del governo provvisorio bresciano), Giacomo Bordiga (figlio di Andrea, già presidente della "Mercanzia" di Brescia, l'allora Camera di Commercio) sono gli esponenti più in vista del movimento giacobino iseano e lacustre che, nel romanzo, fanno i conti con gli esiti di una congiura mal riuscita che scatena la dura reazione del potere costituito dell'epoca: le agonizzanti autorità veneziane locali (la Quadra, appunto) e il feroce arciprete Angelo Maria Rubini, parroco di Iseo e vicario per buona parte del circondario sebino e franciacortino.

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