Rugby Rovato, fine delle trasmissioni

Retrocessione in C
Ritratto di Redazione

E’ arrivata l’ufficializzazione della retrocessione del Rugby Rovato in Serie C.
A sancirla è stata la sconfitta col Biella che ha tolto definitivamente ogni speranza ad
una squadra il cui destino era segnato da tempo.
Nella sfida col Lumezzane si era toccato il fondo consumando le ultime energie fisiche e mentali; le gare seguenti hanno confermato che sarebbe stato impossibile fermare il trend negativo per dare la svolta a una stagione con la quale si stava inevitabilmente chiudendo un ciclo.
La dura sentenza è stata così digerita di partita in partita e accettata come un’occasione per ripartire con basi più solide e idee più chiare.
Rovato e Biella hanno dato vita a un confronto dai toni agonistici alquanto blandi: la squadra di casa non aveva più la testa e le gambe per ostacolare un’avversaria determinata a mettere a segno il match point di una partita iniziata a ottobre e terminata con la conquista del trofeo più ambito, quello della salvezza.
Di sicuro il pubblico del “Pagani” avrebbe preferito assistere a un’ultima impennata d’orgoglio ma il Rovato, oggettivamente, non ne aveva più. Un omaggio alla platea e un modo per dire, forse più a se stesso che agli altri, “le capacità non si discutono; se solo avessi potuto prepararmi con costanza e fossi riuscito a esprimermi con continuità e tenacia, avrei potuto recitare ancora un ruolo da protagonista”, salvo, poi, lasciarsi di nuovo raggiungere e staccare dagli avversari.
Col Biella, uno scatto di Marini ed uno di Fimmanò hanno illuso i sostenitori: due lampi improvvisi ai quali ha fatto seguito, puntualmente, un nuovo allungo degli ospiti.
E il terzo tempo, accompagnato dai complimenti e dagli auguri reciproci, in un’atmosfera di grande amicizia e rispetto, ha contribuito a stemperare ulteriormente quei toni che, da settimane, la rassegnazione aveva reso meno drammatici di quanto l’epilogo negativo avrebbe fatto pensare. 
In merito citiamo le parole con le quali l’ex consigliere federale Cesare Maia, nel descrivere lo spirito di grande sportività che ha caratterizzato il post gara, è riuscito a esprimere l’essenza del rugby.

"Che cos’è il rugby?
Rovato-Biella, terzultima di campionato di serie B. Se Rovato perde retrocede matematicamente. Se Biella vince è salvo matematicamente. In sintesi, spareggio salvezza. Che evoca parole pesanti: dramma, tensione, terrore…
Callum McLean, coach di Biella, ha l’abitudine di far portare a ogni giocatore un gadget diverso a ogni partita: un cappellino, una maschera, qualsiasi cosa sia abbastanza stravagante; un gioco. Questa volta il gadget è un uovo di Pasqua. Ognuno ha il suo. Ma ce ne sono due in più: uno per l’arbitro e uno gigante per Rovato. Serviranno nel terzo tempo.
In campo è battaglia. Battaglia vera. Tutti vogliono vincere e nessuno si risparmia. Ma nessuno oltrepassa i limiti. Non c’è un fallo che non sia di gioco. Finisce con la vittoria di Biella per 32-20. Biella è salvo, Rovato retrocede.
Dramma? Tensione? Dolore?
Terzo tempo. Rovato e Biella si ritrovano al tavolo. C’è un gran terzo tempo. Rovato vuole festeggiare gli amici di Biella. Biella vuol rendere onore agli amici di Rovato. 
Festa.
I salvi e i retrocessi mangiano, bevono, pacche sulle spalle, sorrisi, risate. Scambi di doni. Il grande uovo viene consegnato ai padroni di casa, e l’altro uovo all’arbitro. Che si farà un “selfie” da mettere su Facebook per ringraziare Biella.
Si va per le lunghe, ma si può tardare un po’. Anche se ci sono 200 chilometri da fare per tornare a casa. Bisogna salutarsi perché il prossimo anno non ci si incontrerà più. E dispiace davvero.
Questo è rugby”.
Dispiace davvero ma ce lo si aspettava ed è già ora per una lucida analisi di quanto accaduto con la consapevolezza che, per pianificare il futuro, servirà lavorare in modo qualitativo sulla già ampia base di giovani praticanti.
La “prima squadra” è la vetrina del Club ed è un peccato dover esporre il risultato del proprio lavoro in un contesto di minor prestigio, anche se i vari fronti sui quali il Rugby Rovato si vedrà impegnato nei mesi a venire offriranno un’opportunità di riscatto dopo la forte delusione e contribuiranno a promuoverne nuovamente l’immagine. 
Potrebbe continuare il felice connubio tra il sodalizio presieduto da Giuseppe Pagani e la Nazionale femminile, presentando l’ennesima candidatura a organizzare una gara del Sei Nazioni, giusto per ricordare la “vocazione” internazionale del Club e concludere un ciclo, iniziato con la Scozia nel 2012, ospitando le rappresentative che ancora mancano all’appello, Galles e Irlanda.
A livello nazionale, invece, terrà banco il secondo “Torneo Città di Rovato”, riservato a tutte le categorie giovanili, dall’under 6 all’under 18. Le iscrizioni sono ormai da tempo “sold out”: dal 23 al 25 maggio Rovato sarà “invasa” dai 1500 atleti partecipanti alla manifestazione.
E, sempre a maggio, si decideranno le sorti dell’under 18, impegnata nei play off per la promozione nel girone Elite mentre avrà seguito, anche il prossimo anno, la collaborazione con la FIR attraverso l’attività svolta dal Centro di Formazione under 16.
Rovato intende però rilanciare anche sul fronte delle strutture sportive. Il secondo campo di gioco, adiacente allo stadio “Pagani”, sarà inaugurato in occasione della disputa del “Torneo Città di Rovato” mentre sta prendendo forma l’ipotesi di dotare il campo principale di una superficie in materiale sintetico che potrebbe essere realizzata in tempo utile per la prossima stagione sportiva.

 

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