Donne in edilizia: i dati Cape segnalano il trend in crescita

L’impegno per diminuire la disuguaglianza di genere caratterizza positivamente sempre più il tessuto economico e sociale. Nell’ambiente lavorativo ci si attiva a favore delle pari opportunità sia per gli uomini sia per le donne. Sono diversi i campi che hanno accolto il cambiamento e anche i costruttori possono confermarlo: l’edilizia non è un più settore per soli uomini. Secondo i dati comunicati dalla Cassa edile bresciana l’occupazione femminile nel comparto è in crescita. Nel 2021 le donne che ricoprono il ruolo di impiegate rappresentano il 41,95% del totale dei lavoratori con mansione impiegatizia, percentuale di poco inferiore rispetto agli uomini che si attestano attorno al 58,05%. Nel quinquennio che va dal 2017 al 2021 si registra un incoraggiante incremento del 27,30% delle lavoratrici occupate negli uffici del settore edile, mentre l’aumento dei dipendenti maschili è del 24,92%. Valutando l’andamento nel corso degli anni si nota che il numero delle donne impiegate subisce poche variazioni ma costanti, in confronto al percorso più irregolare della controparte caratterizzato da picchi e cali. Il dato fa presupporre che ci sia un turnover più frequente degli uomini rispetto alle donne, che restano con maggiore stabilità all’interno dell’azienda. In concomitanza con l’incremento esponenziale dell’occupazione che ha segnato il settore edile negli ultimi tre anni, si nota come la crescita più significativa si sia riscontrata proprio fra il 2020 e il 2021. Il trend positivo è merito dell’attività di sensibilizzazione condotta dalla filiera negli anni, che ha valorizzato le competenze e le specifiche esperienze che le figure femminili possono garantire all’interno delle aziende. Ma la strada è tortuosa, perché le attività di cantiere restano ancora appannaggio degli uomini, che rappresentano quasi la totalità della forza lavoro. Nel 2021 la percentuale degli operai donna rappresenta solo lo 0,16% del totale dei lavoratori iscritti alla Cassa edile bresciana. E confrontando lo scorso anno con il 2017 si registra addirittura un calo del 32,73%. Occorre ancora tempo al settore per virare la rotta e intervenire sugli ostacoli sociali e culturali che sfavoriscono l’impiego di donne e ragazze nelle attività di costruzione. L’edilizia è sovente associata impropriamente a un lavoro di fatica e sforzo, in realtà oggi, anche grazie all’innovazione del settore, la situazione è ben diversa e non rispecchia affatto i pregiudizi. La trasformazione del comparto, in particolare l’evoluzione digitale, ha aperto le porte alla componente femminile per incarichi specializzati incentrati sui lavori di finitura, quali restauri, o la guida dei mezzi. Sotto tale aspetto è ammirabile l’impegno di Eseb insieme a Its Cantieri dell’arte che attraverso i propri corsi post-diploma di istruzione tecnica superiore, promuovono e inseriscono le proprie studentesse nelle imprese edili del territorio bresciano, fornendo le conoscenze teoriche e pratiche richieste dal mercato. Non ci sono, dunque barriere reali che impediscano la crescita, ma solo dogmi radicati da superare.