Giovannini e i suoi storioni premiati a Milano

Riconoscimento al Museo di Scienze Naturali
Ritratto di Redazione

Giacinto Giovannini nemo propheta in patria. E' proprio il caso di dirlo per questo grande allevatore di storioni che tra Roccafranca e Orzinuovi alleva da trent'anni splendidi esemplari, tra cui la versione italiana che la stessa Regione gli riconobbe in termini di salvaguardia.
In causa da anni con il Comune di Roccafranca per le morie subite in tre occasioni, Giovannini è stato ospite nei giorni scorsi del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, per un riconoscimento che ha riguardato le eccellenze lombarde in ambito agricolo, zootecnico e agroalimentare.
«E' stata una grande soddisfazione essere invitato in questa sede in un momento della mia vita non decisamente facile, viste le sciagure che hanno riguardato la mia azienda. Fa piacere – ha detto Giovannini – vedere ricostruita e celebrata una storia di famiglia debuttata a partire da mio padre Alessandro».
Giacinto è infatti il dodicesimo di tredici figli e la dimostrazione che non sono i soldi di papà a fare la differenza, ma la caparbietà e la passione.
Al Museo è stato premiato per la tenacia con cui è riuscito a salvare la specie italica dello storione, a partire da quello selvatico dell'Adriatico, l'Acipenser Naccarii, che ha poi dato origine al caviale Ars Italica Calvisius Da Vinci. Un omaggio a Leonardo poiché per il Ticino, dove oggi i figli hanno avviato un grande allevamento, Leonardo progettò canalizzazioni d'avanguardia.
«La mia storia in fatto di storioni – spiega Giovannini – è iniziata circa trent'anni fa, quando mi interessai ai 50 storioni riproduttori selvatici della mia famiglia. Decisi di provare a tenerli in cattività e riuscii per primo a lanciare un allevamento dando garanzia di continuità alla specie».
I figli Sergio e John hanno proseguito questo progetto nato e ancora esistente a Orzinuovi, al confine con Roccafranca, creando un progetto analogo nel Parco del Ticino oggi riconosciuto e valorizzato dalla Regione e dal Parco stesso: lavorano per la salvaguardia delle specie autoctone e rappresentano nel mondo un riferimento unico nella promozione del caviale di provenienza europea.

 

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