Gli alberi di via Buffoli

Demoliti perché malati: la strada perde un simbolo
Ritratto di mavi

Un colpo al cuore della Chiari storica e arborea. E' arrivato pochi giorni fa con un taglio netto a piante che rappresentavano un punto di riferimento per un intero quartiere.
In via Buffoli una decina di enormi tigli sono finiti al suolo in un attimo. Il Comune spiega che si tratta di un privato, intervenuto con carte alla mano vergate da esperti.
Ma le piante sono a fianco marciapiede e sporgono su suolo pubblico: insomma sono parte dell'orizzonte di questa strada, protezione visiva per i condomini e i negozi posti oltre, nonché ombreggiatura per i pedoni.
Un punto di riferimento in una strada che vive la depressione urbanistica successiva alla chiusura della Nk che oggi rappresenta un monolite inanimato.
L'assessore all'ambiente Domenico Codoni: «Abbiamo accertato che la demolizione non fosse di comodo: il privato, con una perizia botanica, ci ha dimostrato la necessità e l'opportunità di procedere alla demolizione. Quelle piante erano a rischio caduta e non abbiamo certo voluto permettere quello che si sarebbe potuto trasformare in una tragedia».
Il sindaco Massimo Vizzardi ha asseverato tale posizione facendo notare «che oltre al botanico anche il Comune ha verificato con l'ufficio ecologia le condizioni di quelle piante, confermando l'emergenza e il rischio di cadute specie durante eventi meteo particolarmente intensi».
L'Amministrazione ha garantito che vigilerà affinché avvenga, come previsto dalla legge, una rapida ripiantumazione delle essenze demolite, ma tra i residenti c'è chi non ci sta. Ernesto Groppelli al Comune ha scritto: «Prevenire è meglio, ma mi chiedo se era necessario un'intervento così radicale. Se vogliamo respirare un po' meglio, gli alberi si devono piantare e non tagliare.
Non mi pare una cosa geniale».
Al Comune, mediante il profilo Facebook dell'ente, sono state inviate diverse segnalazioni di contestazione per un abbattimento che (da profani) i residenti consideravamo non così necessario.
Ciò che conta è che a breve siano davvero risistemate essenze di buon altezza al fine da sostituire in pochi anni la sagoma magnifiche dei tigli, svuotati dalla malattia.

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