Morcelli Repossi: digitalizzato archivio Giordano-Scalvi

Il gruppo di lavoro ha consegnato faldoni e chiavetta con l’elenco
Ritratto di giulia

Prosegue senza sosta l’opera di sistemazione del variegato lascito affidato alla Morcelli-Repossi dal legato testamentario di Titta e Liliana Scalvi. Nel luglio scorso il gruppo di volontari, che da anni sta lavorando attorno alle carte raccolte nella Fondazione Morcelli-Repossi, ha consegnato i faldoni con la chiavetta che ne raccoglie la catalogazione. Con la consulenza dell’archivista Roberta Gallotti, il gruppo coordinato da Ornella Gazzoli e formato da Novella Baresi, Silvana Massetti e Francesca Pizzamiglio, ha esaminato documenti legali, elenchi di attività, ma anche lettere e quaderni che possono dare un’ampia rappresentazione della vita della famiglia di Ines Corridori e Nino Giordano, prima, e di Titta Scalvi e Liliana Giordano, successivamente.
Fogli, scritti, immagini che ora, ben ordinati, sono racchiusi in una trentina di faldoni in modo da poter essere agevolmente consultati da ricercatori e studiosi. Sono, quei faldoni, il frutto di un lavoro ben organizzato, paziente e meticoloso, iniziato nel febbraio del 2021 e durato lunghi mesi, anche a causa delle interruzioni dovute alla coda della pandemia. 
La consegna è stata anche l’occasione per ringraziare formalmente le volontarie per la precisione e la competenza dedicate all’opera, che per consistenza e varietà ha riservato molte sorprese accanto a non pochi problemi di tecnica archivistica.
Al materiale consegnato agli archivi della Fondazione, si aggiunge anche la raccolta di foto e immagini che erano giunte a Chiari con la donazione delle sculture di Vittorio Pelati e dopo la morte di sua moglie. Una raccolta minore, ma che apre qualche sguardo sulla memoria di amicizie e affetti dell’artista.
 

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