"Metropolitana sino a Rovato? Ci sono i pullman vuoti"
Caro Direttore,
con riferimento all'articolo apparso sul “Giornale di Rovato” di Gennaio 2014, nel quale si auspica come “assolutamente prioritario” un progetto di estensione fino al nostro comune della metropolitana leggera di Brescia, vorrei fare alcune considerazioni.
Gli attuali mezzi di trasporto pubblico (autocorriere e treni locali), tranne che negli orari di punta, circolano mezzo vuoti e a volte totalmente vuoti (basta mettersi in osservazione al crocevia e alla stazione). E, per ovviare agli eventuali disagi e sovraffollamenti delle ore di punta, potrebbe essere sufficiente aumentare le corse e i percorsi in suddette ore, senza eccessivi costi aggiuntivi.
Detto ciò, ritengo invece opportuno “scendere dalla metropolitana” e “mettere i piedi a terra” proponendo un progetto a mio avviso veramente utile e necessario. Ossia una pratica e decorosa sistemazione di via 25 Aprile (ex statale 11) dal confine di Coccaglio all'Ipermercato Interspar (ex Girandola). Attualmente questa via, che è il principale e più visibile accesso al centro del nostro paese, si presenta in uno stato particolarmente degradato e pericoloso, certamente non adeguato alla “capitale della Franciacorta” (si faccia un confronto con le vie di accesso a paesi della nostra zona come Chiari, Palazzolo, Orzinuovi, Ospitaletto, Travagliato, Iseo e altri ancora). A parte l’aspetto poco piacevole alla vista, voglio richiamare l’attenzione sulla notevole pericolosità di via 25 Aprile. Invito i nostri concittadini e amministratori a percorrere, a piedi e in bicicletta andata e ritorno, il tratto di strada dalla rotonda di Coccaglio alla rotonda della ex Girandola; se terminano questa prova senza danni sono fortunati.
Pertanto ritengo che sarebbe molto utile e prioritario dare una adeguata sistemazione a questa via , attrezzandola con comodi marciapiedi, percorribili anche in bicicletta, e con una buona illuminazione. So bene che attualmente c’è penuria di disponibilità finanziarie. Ma almeno si potrebbe incominciare a prendere in considerazione questo problema con un certo impegno. Oltretutto si potrebbe chiedere alle numerose aziende (commerciali, industriali e di servizi), situate lungo via 25 Aprile, di partecipare alla realizzazione del progetto con un adeguato contributo finanziario; anche perché queste aziende trarrebbero indubbiamente un vantaggio economico da una migliore accessibilità alle loro sedi.
Inoltre non ritengo utopistico pensare che anche i comuni interessati dalla ex statale 11 fino a Chiari e dal tratto Coccaglio-Cologne-Palazzolo, ove non già fatto, possano attrezzarsi con adeguati marciapiedi ciclabili. Dando così la possibilità a coloro che lo volessero (e penso che non sarebbero pochi) di spostarsi tranquillamente lungo queste strade fino a poter arrivare anche al centro di Brescia in bicicletta, almeno nella bella stagione e senza problemi di inquinamento e di parcheggio in città (agli scettici consiglio una visita nei paesi più evoluti del Nord Europa, che oltretutto hanno un clima meno favorevole del nostro).
PS. Ritornando alla metropolitana di superficie, vorrei ricordare che agli inizi del secolo scorso nel territorio bresciano furono costruite diverse linee ferrotranviarie locali, che collegavano il capoluogo a varie zone della provincia. Purtroppo, dopo il 1950, con l’intensificarsi del trasporto su gomma e con l’impiego abnorme e spesso ingiustificato dell’automobile, queste linee ferrotranviarie furono lasciate deperire e poi completamente e incoscientemente smantellate. Al contrario, ad esempio, di quanto è stato fatto nella vicina Svizzera; dove la rete di linee locali è stata potenziata e sempre più ammodernata con un notevole beneficio per l’ambiente e per la popolazione.
Enzo Pedrini
Rovato
Gentile Signor Enzo,
grazie della sua preziosa serie di osservazioni. In effetti la questione autovie vuote c'è, ma tenga presente anche che quello delle autovie è un settore in crisi e completamente incostante per le tratte «non scolastiche» o di picco. Quello che manca è continuità secondo me, sia nei passaggi, che nella qualità del servizio che per forza di cose non può più imporre di fare biglietti preventivamente in qualche bar o ricevitoria.
I biglietti devono essere acquistabili a bordo o alla fermata.
Se poi anche la metropolitana avrà passaggi con intervalli di un'ora o più e se avrà i disservizi che già vivono le ferrovie allora non si pensi nemmeno all'idea di progettarla.
Quanto a via XXV Aprile e alla rete ciclabile sulle strade esistenti, mi levo il cappello anche perché, e lo dico senza ironia, a breve saranno molti quelli costretti alla bici per non poter pagare un euro di tasse su 2 di costo litro del carburante , 700 euro di assicurazione e 200 o 300 euro di bollo, per non parlare della manutenzione dell'auto. Qualcuno si sta accorgendo che se rinuncia all'auto si mette in tasca, senza fare grandi chilometraggi, almeno 3000 euro all'anno.
Grazie di cuore
Un caro saluto
Massimiliano Magli