Rugby, il Nordival Rovato di nuovo fermo

Ritratto di mavi

Eccoci di nuovo ripiombati in un clima d’incertezza che non permette alcune previsione se non azzardata o che possa rivelarsi sbagliata.
È una situazione che non risparmia alcun settore, a maggior ragione lo sport amatoriale e dilettantistico, d'altronde il ministro dello sport ha recentemente consigliato al mondo professionistico governato dalla Lega Calcio di mettere a punto un piano B e un piano C nel caso l’emergenza sanitaria dovesse volgere al peggio.
Il Consiglio della Federazione Italiana Rugby, considerato l’aggravarsi della situazione epidemiologica in essere, ha analizzato le misure da assumere a tutela del movimento a seguito del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanato il 24 ottobre.
L’organo di governo del rugby italiano ha disposto di rimandare al 24 gennaio 2021 la data d’inizio dei Campionati nazionali di Serie A maschile e femminile, Serie B e Serie C1. Sono state inoltre sospese sino a quel giorno tutte le attività agonistiche organizzate dai Comitati Regionali (Serie C2, U18 e U16 maschili e femminili, Coppa Italia femminile). Per quanto si possa essere ottimisti, appare palese che sulla data indicata non ci possano essere certezze e che lo scopo sia solo quello di procrastinare il più possibile la ripresa dell’attività, valutando gli sviluppi di una situazione che sembra diventare sempre più critica e che necessita di un monitoraggio attento e continuo, capacità di adattamento e grande flessibilità. Lo ha ribadito chiaramente il Presidente Federale, Alfredo Gavazzi. “Ogni singola Società ha compiuto grandi sacrifici negli ultimi mesi in attesa di poter tornare a vivere la socialità e la competizione che sono l’essenza della nostra disciplina, ma in virtù della funzione etica che lo sport ricopre e a tutela della salute collettiva dobbiamo compiere un ulteriore sforzo. Valuteremo ulteriori modifiche ai calendari sulla base degli sviluppi della pandemia”. 


Per quanto riguarda gli allenamenti, sarà possibile continuare a svolgere, sino al 24 novembre, data di scadenza del DPCM attualmente in vigore, attività distanziata individuale senza contatto per tutte le categorie. “Mantenere attivo il tessuto sociale di ogni Club, consentendo ai tesserati di proseguire individualmente ed in sicurezza le sedute di allenamento, tutelando la salute di ogni singolo componente della nostra comunità, ha guidato e continua a guidare le scelte del Consiglio, assunte all’insegna del più profondo senso di responsabilità nei confronti del movimento. Siamo consapevoli delle eccezionali sfide che il contesto storico sta ponendo innanzi a tutto il sistema sportivo nel nostro Paese”, ha dichiarato circa il provvedimento il Presidente della FIR Alfredo Gavazzi.
Di fatto è stato sancito un ritorno al primo periodo post lockdown, quando agli atleti fu permesso di ritornare sul campo da gioco per allenarsi rispettando il distanziamento. Considerate le misure precauzionali adottate, non possiamo più parlare di rugby ma di una disciplina che contempla unicamente la preparazione atletica, l’allenamento della tecnica individuale e l’utilizzo del pallone senza alcuna possibilità di contatto con i compagni.  
Nel mese di settembre, lo ricordiamo, seguendo il protocollo predisposto dai ministeri della salute e dello sport ed emanato dalla FIR, il Nordival Rovato era tornato in campo per preparare la nuova stagione agonistica con i giocatori e le giocatrici seniores e le squadre giovanili maschili e femminili. Una ripartenza assai incoraggiante, in particolare il settore femminile (atlete, staff tecnico e accompagnatori compresi) aveva festeggiato il traguardo della centesima tesserata, segno tangibile di una crescita costante nonostante il periodo difficoltoso. 
Inoltre i cinquecento test sierologici ai quali, secondo il protocollo, erano stati sottoposti tutti i membri del club avevano fornito dati molto confortanti concedendo il via libera alla disputa delle prime amichevoli stagionali. 
Scendere in campo dopo otto mesi e tornare a confrontarsi con una squadra avversaria aveva rappresentato una enorme soddisfazione che il Nordival Rovato aveva potuto condividere con il Rugby Brescia quando, martedì 6 ottobre, le due squadre avevano svolto un allenamento congiunto allo stadio “Pagani” di Rovato che era terminato con una breve partita. 
“Non possiamo che essere felici – aveva sottolineato coach Daniele Porrino, responsabile tecnico del Nordival -  allenarsi per conto proprio per quasi cinque mesi è stato molto snervante, nessun contatto fisico, nessun placcaggio, nessuna sfida. Dopo una lunga e graduale ripresa, questa sera si è finalmente celebrato un rito liberatorio”. Erano passati ben duecento trentasei giorni dall’ultima partita di campionato disputata e i ragazzi fremevano dalla voglia di poter tornare a giocare una partita vera.
Tra le fila del Nordival Rovato si erano messi in bella evidenza i diversi volti nuovi, come Matteo Archetti, Matteo Daniel, Alessandro Giancarlini, Rudy Biancotti e Franco Palazzini, ma anche due giovani diciottenni cresciuti tra le mura del “Pagani”, Nicolò Zanotti e Gabriele Sabatiello.
La squadra di casa aveva giocato con intensità e aggressività ma il Rugby Brescia si era difeso con tenacia negando in più di un episodio il successo agli avversari. Il Nordival Rovato era stato spesso arrembante, facendosi però desiderare in quanto a continuità e concretezza. “Siamo una squadra propositiva che prova ad imporre il suo gioco e a creare il maggior numero possibile di occasioni ma dopo una sosta così lunga c’è ancora molta ruggine” aveva fatto notare il responsabile tecnico dei Condor. 
Rompere il ghiaccio era stato importantissimo per iniziare a smaltire le scorie accumulate nei mesi precedenti e aveva messo il Nordival Rovato nella condizione di affrontare con il piglio giusto l’impegno successivo, l’amichevole con il Biella Rugby Club, la squadra che prima del lockdown figurava al secondo posto nel proprio girone della Serie A.
Allo stadio “Pagani”, domenica 11 ottobre Nordival Rovato e Biella Rugby Club davano vita ad un confronto intenso e colmo di emozioni, una partita bella, “vera”, con tanta densità e solidità difensiva da ambo le parti. Dopo una prima mezzora di grande agonismo e sostanziale equilibrio, Daniele Porrino per il Nordival e Aldo Birchall per il Biella ruotavano tutti i giocatori a disposizione provando più soluzioni per i rispettivi schieramenti. Il match non perdeva d’interesse mantenendo una elevata tensione agonistica e un esito incerto nel risultato fino alla quarta meta degli ospiti, sopraggiunta ad una manciata di minuti dalla fine, contro le tre realizzate dalla squadra di casa.
“Abbiamo affrontato una compagine di una categoria superiore, complessivamente più esperta e fisicamente molto ben strutturata – sottolineava al termine Gaston Cuello, il tecnico della mischia bresciana – però nelle rimesse laterali e nel gioco aperto non ho visto molta differenza”. 
Il Nordival Rovato, oggettivamente, aveva destato un’ottima impressione alimentando la fiducia in una stagione che avrebbe potuto regalare emozioni e soddisfazioni, se non fosse per il fatto che sul futuro del campionato è calato un velo di grande incertezza. Nella peggiore delle ipotesi, un nuovo lungo stop lascerebbe l’amaro in bocca a tutti, tanto più a coloro che avevano potuto assistere ad un match così avvincente e divertente.
Suonano profetiche le parole di Matteo Archetti, giocatore e tecnico della rimessa laterale del Nordival che aveva espresso più di un dubbio sulla possibilità che la stagione potesse proseguire senza intoppi. “Abbiamo grandi margini di miglioramento e se ci consentiranno di allenarci e di giocare credo che potremo regalare molte soddisfazioni ai nostri supporter”. Purtroppo, dopo quella partita il Nordival Rovato è sceso in campo soltanto per allenarsi, rigorosamente a porte chiuse, ma il diritto alla salute è un principio e un bene imprescindibile. È per questa ragione che da allora il Club ha rinviato tutti gli impegni agonistici programmati, ovviamente fino alla data del 24 ottobre quando il nuovo DPCM e la FIR hanno vietato l’attività agonistica e il contatto fisico durante l’allenamento. 

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