Rugby, l’asticella si alza

Dal 25 settembre le gare per accedere all’Elite
Ritratto di mavi

Il settore tecnico della Federazione Italiana Rugby ha recentemente comunicato la struttura e le linee guida dei campionati nazionali per la stagione sportiva 2002/23. Dopo la prima stagione utile - post pandemia – per il ritorno alle competizioni di tutte le categorie e per un assestamento del livello organizzativo dei club, vengono introdotte alcune significative novità. La prima riguarda il ripristino delle retrocessioni per ogni campionato seniores a partecipazione per titoli sportivi, la seconda prevede la ristrutturazione dei campionati giovanili under 19 e 17.


Come appena anticipato, il comunicato della FIR stabilisce nel dettaglio la struttura di tutti i tornei nazionali, le date per la disputa delle gare e la composizione dei gironi, fatta eccezione in quest’ultimo caso per la Serie C i cui gironi sono gestiti dai singoli Comitati Regionali e saranno resi noti in un secondo momento.
La squadra seniores del Rugby Rovato, com’è noto, parteciperà al Campionato Nazionale di Serie C, ne consegue che non si conoscano ancora le avversarie ma si sa per certo che la stagione inizierà ufficialmente il 9 ottobre 2022, data di avvio della “Fase di Qualificazione” che terminerà il 13 novembre 2022.
Si tratta di un barrage territoriale articolato in sei giornate per stabilire quali squadre potranno accedere alla successiva “Fase Interregionale Promozione” e quali invece dovranno proseguire la stagione senza più alcuna ambizione di promozione ma solo per contendersi un trofeo regionale di consolazione.
L’obiettivo minimo fissato dal direttore tecnico Pierangelo Ceretti e da Paul Griffen è quello di conquistare l’accesso al girone della fase interregionale composto dalle otto squadre che si contenderanno fino all’ultimo un posto in Serie B. 
Incrociando le dita, si ripartirà il 4 dicembre con formula all’italiana (con gare di andata e ritorno) e  il 28 maggio 2023, dopo quattordici giornate di campionato, sarà incoronata la squadra regina che potrà compiere il salto di categoria nella stagione sportiva 2023/24.
Per completezza d’informazione va sottolineato che nella seconda fase della stagione (dal 4 dicembre) a livello nazionale sono previsti otto gironi interregionali suddivisi per area geografica e pertanto le promozioni in Serie B saranno altrettante.
Il settore tecnico della Federazione ha valutato anche dei cambiamenti sostanziali nella struttura dei campionati giovanili e proprio a questo riguardo sono state approvate le modifiche più importanti per la nuova stagione agonistica del rugby nazionale. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei partecipanti, puntare sull’omogeneità dei diversi livelli a cui possono competere le squadre e promuovere la crescita personale e sportiva dei giocatori. 
Trattandosi dell’assegnazione del titolo Nazionale Giovanile (under 19) si è voluto necessariamente alzare l’asticella decidendo di raggruppare l’elite del rugby giovanile in due gironi nazionali da dieci squadre, un livellamento verso l’alto che di fatto rappresenta una notevole scrematura rispetto agli anni passati. 
Ciascuna compagine dovrà pertanto affrontare una stagione estremamente impegnativa (anche dal punto di vista delle trasferte) che prevede la disputa di diciotto gare di alto livello (girone all’italiana con partite di andata e ritorno) per l’assegnazione alle prime due di ciascun girone del diritto a disputare le semifinali e la finale per il titolo nazionale.
Per accedere all’Elite è però necessario passare attraverso la serie dei barrage territoriali in programma dal 25 settembre 2022 al 23 ottobre 2023. 
Entrare a far parte delle prime venti d’Italia è l’obiettivo dichiarato del Rugby Rovato che nella scorsa stagione ha sfiorato l’accesso ai quarti di finale per l’assegnazione del titolo Nazionale Giovanile, sconfitto ad Asti soltanto nell’extra time dopo che il tempo regolamentare era terminato sul risultato di parità. 
Sul nuovo format dei campionati giovanili è intervenuto il responsabile tecnico Pierangelo Ceretti che ha accolto positivamente le novità proposte dalla FIR. 
“Esaminando le linee guida è evidente quale sia la direzione intrapresa: i vertici federali vogliono giustamente creare dei livelli meritocratici ed omogenei in cui ci sia una reale competizione e quindi una crescita. 
Il primo esempio è il campionato under 19 sempre più stringente: il girone élite di zona (che verrà a crearsi dopo una prima fase di qualificazione) sarà composto dalle dieci squadre migliori del nord Italia (in precedenza erano venti) e questo significa un maggior impegno sia economico che di preparazione sul campo. In particolare si vuole spingere i club a presentare squadre ben strutturate (già lo è sempre stato per le migliori) formate da rose ampie o franchigie. 
Lo stesso discorso vale per l’under 17 anche se l’impegno sarà inferiore a quello dell’under 19 sarà ugualmente superiore a quello degli altri anni: infatti dopo la fase di qualificazione ci saranno 6 gironi interregionali in tutta Italia composti da 8 squadre. 
Personalmente ho sempre auspicato un cambio di marcia da parte della Federazione perché solo così può crescere il movimento. 
In casa abbiamo la fortuna di poter offrire una preparazione adeguata a questo livello ma adesso sta ai singoli cogliere l’opportunità di usare al meglio i mezzi a disposizione”. 

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